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Roberta Bruzzone a Matelica: «Non si vince con un manipolatore, l’unica è non giocare»

La dottoressa Roberta Bruzzone ha trattato al palasport di Matelica il tema della manipolazione e delle relazioni tossiche

Roberta Bruzzone
Roberta Bruzzone

MATELICA- «Non c’è modo di vincere con un manipolatore, l’unico modo per vincere è non giocare, a quel gioco sono più bravi di voi, se vi sedete a quel tavolo, perderete» in un palazzetto dello sport di Matelica gremito, oltre mille le persone presenti per ascoltare la dottoressa e criminologa forense Roberta Bruzzone, sul tema della manipolazione e delle relazioni tossiche. L’incontro è stato organizzato dall’Assessorato alla Cultura, dall’amministrazione comunale della Città di Matelica, dall’associazione Help Sos e dalla Fondazione Il Vallato. Presenti all’incontro il sindaco della Città di Matelica Denis Cingolani, l’assessore alla Cultura Barbara Cacciolari e la presidente di Help Sos Cristina Marcucci. 

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«Il narcisismo maligno è una forma estrema di funzionamento della personalità – ha spiegato Roberta Bruzzone -, rientra tra i disturbi della personalità, forse tra i più grandi. È una problematica che si manifesta nel modo in cui queste persone stanno in qualunque tipo di relazione con gli altri. Il manipolatore/manipolatrice, è un soggetto che è totalmente concentrato sul soddisfare i propri bisogni, usa gli altri in ogni modo, un soggetto profondamente pericoloso ed abile».

L'intervento del sindaco Denis Cingolani
L’intervento del sindaco Denis Cingolani

La dottoressa Bruzzone ha poi sottolineato: «Il principale obiettivo del manipolatore è quello di sentirsi potente può passare attraverso diversi percorsi. Se avete a che fare con un manipolatore affettivo, la fase iniziale, è meravigliosa, agganciano chiunque. Indossano una maschera il tempo necessario». La nota criminologa ha evidenziato che chiunque in questo momento, pensi che non gli potrà mai succedere, purtroppo si sbaglia. Nella fase iniziale questo bombardamento di stimoli favorevoli e gratificanti, può agganciare chiunque. 

Roberta Bruzzone ha inoltre consigliato, in particolare i più giovani: «L’innamoramento dura mediamente un anno e mezzo, due. In questo lasso di tempo è importante non mettere su famiglia, facendo un figlio, perché se avete incontrato un manipolatore, vi convincerà, ed in realtà l’obiettivo è riportarvi a fare scelte irreversibili, come fare un figlio. È bene quindi non prendere decisioni così importanti quando non si è ancora lucidi, quindi non prima di 3 anni di conoscenza. Altrimenti i figli diventeranno l’arma contro di voi».

La serata è stata condotta dalla giornalista Alessandra Pierini, che ha rivolto diverse domande alla nota criminologa, tra cui quella relativa ai 124 indicatori comportamentali, per riconoscere un manipolatore: «Basta valutare il vostro sospettato, applicare la griglia, se il 40% degli indicatori sono presenti, ciao, non serve dargli tempo. È una lista infallibile. Una lista che vi salva la vita». 

L'intervento dell'assessore Barbara Cacciolari
L’intervento dell’assessore Barbara Cacciolari

La famosa criminologa ha inoltre svelato quando inizia questo disturbo della personalità: «Il narcisismo si sviluppa nei primi tre anni di vita di un individuo, ciò è dovuto anche allo sgretolamento del modello educativo genitoriale. La famiglia in genere li fa sentire onnipotenti». Numeri fortemente allarmanti quelli da lei messi nel mirino. Negli ultimi venti anni infatti, a causa di ciò c’è stato un boom di questa problematica, il 15% dei soggetti oggi nella popolazione generale sia affetto da tratti narcisistici. Al termine della conferenza, prima di firmare le copie dei propri libri, la dottoressa Roberta Bruzzone ha lasciato spazio ai presenti per effettuare delle domande, testimonianze choc, da brividi, quelle emerse: donne violentate ma anche perseguitate oppure manipolate da cinque anni.

Palazzetto gremito