Macerata

San Ginesio, il furto salta e bloccano un anziano. Arrestati due fratelli marocchini

In manette sono finiti due extracomunitari di 28 e 39 anni, sono accusati di tentata rapina e di due tentati furti. Raggiunti dai carabinieri nell'hinterland perugino, sono ai domiciliari con braccialetto elettronico

SAN GINESIO – Due fratelli marocchini di 28 e 39 anni sono finiti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per una tentata rapina pluriaggravata commessa il 29 ottobre scorso a San Ginesio e due tentati furti, uno in località Piaggiole di Camerino avvenuto i primi di gennaio, l’altro il giorno successivo in località Ormagnano della frazione Seppio di Pioraco. In tutti e tre i casi i fratelli avrebbero agito in zone isolate dopo aver individuato vittime fragili. Al momento del blitz in casa, in Umbria, sono stati trovati numerosi attrezzi da scasso, una cospicua somma di denaro in contanti e numerosi oggetti che per i militari sarebbero stati rubati.

Il primo colpo, dunque, risale al 29 ottobre scorso, quando il 28enne si era introdotto in un’abitazione a San Ginesio. Fuori ad aspettarlo c’era il fratello che quando ha visto l’anziano proprietario rientrare a casa ha tentato di distrarlo parlandoci con delle banali scuse. Ma la vittima non si è fatta ingannare e, avvicinandosi, ha notato la presenza in casa di un estraneo che rovistava tra le sue cose, compresa la situazione, ha iniziato a chiamare a gran voce i parenti sperando, in questo modo, di far scappare i ladri. Ed effettivamente i complici si sono rapidamente allontanati raggiungendo l’auto parcheggiata ai confini della proprietà. Ma l’anziano li ha seguiti annotando su un foglietto il numero di targa. I fratelli, accortisi del fatto, sono riscesi, hanno immobilizzato le braccia della vittima e gli hanno preso dalla tasca il biglietto, per poi allontanarsi a forte velocità. Il malcapitato si è quindi rivolto ai carabinieri della Stazione di San Ginesio, ai quali ha puntualmente fornito il numero di targa, ormai memorizzato e ha quindi sporto denuncia per la tentata rapina. Le successive attività informative svolte dai carabinieri sia nel territorio sia in Umbria, hanno consentito di ipotizzare che gli autori del fatto fossero due stranieri domiciliati nell’hinterland perugino che hanno talvolta in uso l’auto individuata, una Opel Adam, intestata a un’altra persona.

I soldi trovati e sequestrati a casa dei fratelli marocchini

Il secondo colpo risale ai primi di gennaio: in località Piaggiole di Camerino, un uomo che abita in una zona isolata ha notato una Opel Corsa che aveva affiancato la sua auto parcheggiata davanti al cancello di casa. Anche in questa circostanza il proprietario si è avvicinato e ha visto un uomo seduto sul sedile della sua auto, mentre l’altro era rimasto alla guida della Opel. Come avvenuto a San Ginesio, uno dei malviventi ha tentato di sviare l’uomo dicendo che era interessato alla vendita di quell’auto per poi allontanarsi rapidamente con il fratello, lasciando il cruscotto aperto, da cui aveva estratto e rovistato un portafoglio. Il proprietario dell’auto, annotata la targa, si è recato a sporgere denuncia dai carabinieri della Stazione di Pioraco.

Un episodio simile si è verificato il giorno successivo in località Ormagnano della frazione Seppio di Pioraco e sempre in una zona isolata. Una signora, nel rientrare a casa, ha notato un’auto con un uomo alla guida ferma nei pressi del garage della propria abitazione, mentre un altro giovane tentava di introdursi in casa da una scalinata antistante la porta di ingresso del primo piano. Contestualmente la donna ha visto che il garage era stato aperto e all’interno, per terra, era stato lasciato un borsone. Anche in questo caso il giovane, addotta rapidamente una scusa per la propria presenza, è risalito nell’auto e si è allontanato con il complice.

Gli accertamenti svolti, anche attraverso individuazione fotografica, dai carabinieri della Stazione di Pioraco, hanno consentito di individuare uno dei responsabili dei due tentati furti aggravati, correo anche nella tentata rapina a San Ginesio. Il pubblico ministero titolare delle indagini Enrico Riccioni, sulla base degli elementi portati alla sua attenzione con le informative di reato, ha richiesto al competente gip del Tribunale di Macerata Domenico Potetti l’adozione di misure cautelari nei confronti degli indagati, a fronte del concreto pericolo di reiterazione delle condotte caratterizzate da un collaudato modus operandi, connotato anche dalla scelta di vittime fragili e zone isolate per la commissione dei reati. Ieri i carabinieri di Tolentino e Camerino, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia di Perugia, hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico emessa dal gip nei confronti dei due fratelli rintracciati in un domicilio alla periferia del capoluogo umbro. A seguito della perquisizione, in casa e nel garage, sono stati individuati e sequestrati numerosi attrezzi da scasso, una cospicua somma di denaro in contanti, oltre a vario materiale (biciclette, frullini, pompe idrovore, trapani, tagliasiepi, motoseghe, saldatrici, batterie etc.) ritenuto provento di furto. I due uomini saranno pertanto denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di ricettazione.

Arnesi da scasso trovati nella disponibilità degli arrestati