SAN SEVERINO MARCHE – Domani, sabato 5 ottobre, la Città di San Severino Marche saluterà la riapertura del Palazzo Comunale, simbolo storico e architettonico di tutta la comunità settempedana, dopo i lavori di recupero e restauro avviati a seguito delle scosse di terremoto del 2016. La cerimonia si terrà, a partire dalle ore 16, in piazza Del Popolo.
Il Palazzo Comunale tornerà così a svolgere la sua funzione di sede del governo cittadino, con la possibilità di tornare a riutilizzare la storica Sala del Consiglio, ma anche di custode di un prezioso patrimonio artistico custodito nella rinomata Galleria d’arte moderna “Filippo Bigioli”. Grazie ai fondi del Commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, l’edificio ha subito interventi significativi, inclusa la messa a norma degli impianti e l’abbattimento delle barriere architettoniche, ed è stato riportato al suo antico splendore grazie a un finanziamento di circa 2 milioni e 400 mila euro.
«La riapertura del nostro Palazzo Comunale – afferma il sindaco Rosa Piermattei – segna un nuovo inizio per San Severino Marche. Questo edificio è il cuore della nostra comunità e, con il suo ritorno alla piena funzionalità, possiamo finalmente guardare avanti, consapevoli delle difficoltà superate e impegnati a costruire un futuro migliore».
Il Palazzo Comunale, i cui lavori di realizzazione iniziarono nel 1764 su progetto dell’architetto Clemente Orlandi, riaprirà le sue sale espositive per presentare opere di grande valore, tra cui la serie di 27 bozzetti ispirati alla Divina Commedia insieme a dipinti, sculture e documenti storici di grande valore, che torneranno a essere fruibili da parte del pubblico.
Nello stesso piano nobile si trovano la Sala degli Stemmi, decorata nel 1824 da Raffaele Fogliardi con gli stemmi delle famiglie patrizie settempedane, e la Sala del Consiglio, appunto, la cui decorazione venne realizzata nel 1844 dal pittore di scuola perugina Mariano Piervittori. In quest’ultima egli realizzò, oltre ai due grandi quadri raffiguranti rispettivamente l’anatomista Bartolomeo Eustachio e il matematico e astronomo seicentesco Eustachio Divini, un trompe d’oeil che simula un loggiato affacciato sulla piazza.
La riapertura della sede delle istituzioni rappresenta una riconquista per la comunità locale che ha visto molti dei suoi simboli danneggiati o distrutti dal sisma. La ricostruzione non è stata soltanto un intervento tecnico, ma ha avuto anche un forte impatto emotivo e ora restituirà alla città un punto di riferimento fondamentale per la vita politica, culturale e sociale.