SAN SEVERINO MARCHE – Un bel biglietto da visita per chi arriva a San Severino Marche, un biglietto di saluti unico per chi lascia la città.
L’imprenditore settempedano Gianni Ciriaci, titolare di Palazzo Gentili, residenza d’epoca trasformata in suites, Spa e centro beauty, ha donato al Comune l’allestimento della grande rotonda di via San Michele.
«Un bellissimo gesto che dimostra il grande attaccamento nei confronti dell’intera comunità», sottolinea il sindaco, Rosa Piermattei, ringraziando l’imprenditore e la sua famiglia per l’abbellimento della rotonda posta ad uno degli snodi più importanti della città, poco fuori dal centro storico. Il totem mostra due facciate identiche che riprendono il mascherone del portale di ingresso di palazzo Gentili, opera dell’artista Venanzio Bigioli.
Chi ha donato l’allestimento ha immaginato un elemento distintivo che svelasse una icona della cultura settempedana che, nel rispetto della classicità, fosse un elemento contemporaneo, memoria della città per tutti i settempedani e stimolo per i forestieri. Una realizzazione che non lascia certo indifferenti.
Le sculture di Venanzio Biagioli e i dipinti del figlio, Filippo Bigioli, sono per San Severino Marche un segno d’identità. Vere e proprie opere d’arte che ritroviamo nei mascheroni del portale di ingresso di palazzo Gentili ma anche nel portale del palazzo comunale e in altri luoghi d’arte come nelle pubbliche vie tra bassorilievi, cornici, portali, bugne che raccontano anche della presenza in città di maestranze qualificate, di artigiani, artisti, la cui attività ha segnato la storia di uno dei centri dell’arte più vivi di tutto il centro Italia.
L’allestimento si presenta come una lastra piegata in acciaio corten, poggiata su un basamento a pianta circolare con pavimento di ciottoli lavati che porta, sul suo lato maggiore, una replica del mascherone di Bigioli parzialmente nascosto dalla piega su cui giace il lettering scatolato, verniciato in arancio e retroilluminato con un effetto di svelamento della parte nascosta dei ritratti tridimensionali lungo il percorso della rotonda e una enfatizzazione del volume dei mascheroni con ombre proprie e portate ben delineate.