SAN SEVERINO MARCHE – Uccide la madre a colpi di forbici. Si terrà domani mattina in Tribunale a Macerata l’udienza di convalida dell’arresto di Michele Quadraroli, il 56enne settempedano che nel pomeriggio di ieri ha ucciso la mamma 84enne, Maria Bianchi, al culmine di una discussione, sembra, legata alla gestione del cane.
L’uomo, che era in cura privatamente da una psichiatra per un disturbo di cui soffriva, sarà condotto al palazzo di giustizia dal carcere di Montacuto dove si trova da ieri sera. Tutelato dall’avvocato Laura Antonelli, l’uomo è accusato di omicidio aggravato e di tentata distruzione di cadavere. Domani la difesa valuterà se far rispondere il 56enne alle domande del gip Claudio Bonifazi. Ieri sera in caserma, davanti al pubblico ministero di turno Vincenzo Carusi, Quadraroli si è avvalso della facoltà di non rispondere, «non era nelle condizioni di rispondere alle domande che gli venivano poste – ha spiegato l’avvocato Antonelli –. Non ricordava niente di quello che era accaduto prima, non capiva neppure perché stesse in caserma». Ai carabinieri il 56enne avrebbe detto di aver litigato con il genitore per il cane che avevano e sembra si sia preoccupato per la mamma chiedendo dove avrebbe dormito dal momento che la casa era stata sequestrata.
Poco prima era stato lui in preda a un raptus, a colpire l’anziana più volte con delle forbici accanendosi sul viso. L’aggressione era iniziata in camera da letto e poi era proseguita in bagno, lì il figlio avrebbe poi provato a dare fuoco al cadavere dell’84enne. Il delitto sarebbe avvenuto nel primo pomeriggio. Verso le 15 sul posto, un appartamento in via Raffaello Sanzio proprio sopra il bar che l’anziana gestiva (prima con il marito e poi, dopo la morte del coniuge avvenuta alcuni anni fa, con il figlio) sono arrivati i carabinieri, il 118 e i vigili del fuoco. In base a quanto emerso a dare l’allarme sarebbe stata la psichiatra, la professionista era stata chiamata dalla madre del 56enne preoccupata perché il figlio non voleva assumere i farmaci. La psichiatra allora avrebbe chiamato il 112 chiedendo di andare a controllare la situazione.
Ma all’arrivo dei carabinieri, il dramma si era appena consumato. Sul posto erano intervenuti i militari della locale Stazione con il comandante, il luogotenente Massimiliano Lucarelli, e il maggiore Giulia Maggi comandante della Compagnia di Tolentino e su disposizione del pm di turno Vincenzo Carusi, anche il medico legale Antonio Tombolini. Sarà lui mercoledì a eseguire l’autopsia sul corpo dell’anziana. All’accertamento irripetibile parteciperà anche il consulente di parte nominato dall’avvocato Antonelli, il medico legale Piergiorgio Fedeli. Increduli coloro che conoscevano madre e figlio. «Erano entrambi molto riservati ma gentili – ha ricordato una vicina –. Quando c’era stato il terremoto del 30 ottobre del 2016 avevano aperto il bar e avevano ospitato molte delle persone che vivono nel quartiere. Sabato mattina il bar era chiuso, ho visto Michele davanti al locale a fumare una sigaretta insieme a dei clienti abituali. La mamma Maria era una bellissima donna, dimostrava vent’anni di meno. Era energica e decisa, continuava a stare al bar per dare una mano al figlio».