Macerata

San Severino Marche, uccise la madre 84enne: il 7 marzo inizia la perizia sul figlio di Maria Bianchi

L'accertamento sarà eseguito dallo psichiatra Gianni Giuli nominato dal giudice. Il 56enne da qualche giorno è tornato al carcere di Montacuto dopo un periodo di osservazione al carcere di Ascoli

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Il carcere di Montacuto ad Ancona

SAN SEVERINO – Martedì prossimo, 7 marzo, inizierà la perizia su Michele Quadraroli, il 56enne settempedano che il 27 novembre dello scorso anno uccise la madre Maria Bianchi, di 84 anni, al culmine di una discussione. A eseguire l’accertamento su disposizione del giudice sarà lo psichiatra Gianni Giuli che dovrà stabilire se all’epoca dei fatti il 56enne era capace o meno di intendere e di volere, se è capace di stare a processo e se è socialmente pericoloso. Quesiti che l’avvocato di Quadraroli, il legale Laura Antonelli, aveva già posto a dicembre scorso al proprio consulente Marco Ricci Messori nominato per eseguire una consulenza di parte.

Da quanto emerso Quadraroli era in cura privatamente per difficoltà di natura psicologica. Il giorno del delitto la mamma, preoccupata perché poco prima aveva discusso con il figlio per questioni legate alla gestione del loro cane (mamma e figlio convivevano nell’appartamento che si trova sopra al bar gestito da entrambi), aveva chiamato la psichiatra aggiungendo anche che da qualche giorno Quadraroli aveva smesso di prendere gli psicofarmaci che gli erano stati prescritti. Fu la psichiatra (che vive fuori regione) a chiamare i carabinieri per chiedere loro di andare a controllare nell’abitazione, ma all’arrivo dei militari la tragedia si era già consumata: ad aprire era stato Quadraroli sporco di sangue: «Mamma non c’è, è andata a fare la spesa, forse non torna più», aveva detto.

Dalle risultanze dell’autopsia eseguita dal medico legale Antonio Tombolini il pubblico ministero Vincenzo Carusi aveva ricostruito la dinamica del delitto: Quadraroli avrebbe aggredito l’anziana madre salendole addosso e soffocandola comprimendole col proprio peso il torace e l’addome, poi si sarebbe accanito sul volto con un paio di forbici. Ormai morta, avrebbe provato a darle fuoco ma senza riuscirci, bruciandole solo alcune ciocche di capelli. Martedì dunque inizierà la perizia nel carcere di Montacuto dove Quadraroli è tornato da qualche giorno dopo un periodo di osservazione al carcere di Ascoli.