SAN SEVERINO – Litiga con la moglie e la lascia fuori casa insieme al figlio, lei chiama i carabinieri e all’arrivo dei militari lui li spintona e li insulta: «Italiani di m…, figli di p…, sbirraccio di c…». È finito in manette per resistenza e lesioni un 49enne albanese già noto alle forze dell’ordine, per lui è scattata anche la denuncia a piede libero per oltraggio a pubblico ufficiale. È accaduto ieri pomeriggio 2 dicembre. Poco dopo le 16.30 al 112 è arrivata una chiamata da parte di una donna, anche lei albanese, che lamentava di essere stata lasciata fuori casa insieme al figlio dal marito. L’uomo, a suo dire, era ubriaco, e lei aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Sul posto è intervenuta una pattuglia dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Tolentino, quest’ultima guidata dal maggiore Giulia Maggi, i due militari hanno tentato di convincere l’uomo a far rientrare moglie e figlio, ma senza riuscirci. Già noto per precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona, la pubblica amministrazione, la fede pubblica, in materia di armi e per guida sotto effetto di alcol, il 49enne ad agosto dello scorso anno era stato raggiunto da un Daspo urbano emesso dal questore a seguito di una denuncia per rissa e tre mesi dopo da un avviso orale della durata di tre anni.
Ieri l’uomo, uscito sul pianerottolo, avrebbe iniziato a spintonare i carabinieri giù dalle scale tanto che uno dei due militari si è fatto male a una caviglia, poi quando gli uomini dell’Arma, per evitare che la situazione potesse degenerare, sono usciti fuori dal cancello, lui avrebbe iniziato a urlare una sequela di insulti: «Pezzo di m…, sbirraccio di c…, infame napolicchio di m…, rubarolex, italiani di m…, figli di p…, andatevene a f…, voi siete la feccia dell’umanità». Altre frasi, ma in albanese, aveva continuato ad urlarle una volta rientrato in casa. Sul posto è intervenuta in supporto una pattuglia della locale Stazione insieme al comandante, il luogotenente Massimiliano Lucarelli, i militari hanno convinto il 49enne a seguirli in caserma e lì lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni (e denunciato per oltraggio). Dopo la notte trascorsa in una camera di sicurezza del comando provinciale a Macerata, questa mattina il 49enne è stato condotto in Tribunale a Macerata. Difeso dall’avvocato Esildo Candria, l’albanese si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice Federico Simonelli ha convalidato l’arresto e, su richiesta del pubblico ministero Francesca D’Arienzo, ha disposto il divieto di dimora fino alla prossima udienza fissata al 15 dicembre quando sarà giudicato con rito direttissimo. Per la moglie è stato attivato il Codice rosso.