SAN SEVERINO- Smartphone, tablet e pc finiscono in soffitta per far posto a romanzi, saggi e manuali. Le pagine di un libro da sfogliare diventano così la cura per le sempre più diffuse dipendenze digitali. Un sano rimedio quello proposto dal progetto culturale e sociale di book crossing della Cooperativa Berta 80, che gestisce la comunità terapeutica Croce Bianca, all’Amministrazione comunale di San Severino Marche che la Giunta settempedana guidata dal sindaco, Rosa Piermattei, ha subito appoggiato e condiviso.
L’idea, nata anche dalla collaborazione della coop sociale Pars “Pio Carosi”, delle associazioni Glatad e Coos Marche, del team StammiDigital e dell’Area Vasta 3 dell’Asur Marche; prevede la realizzazione di punti di scambio libri – il concetto di book crossing racchiude proprio questo – allo scopo di favorire la diffusione e la condivisione della lettura per scardinare l’abuso del digitale.
Questo perché dall’inizio della pandemia da Covid-19 si è rilevato un aumento intensificato dei dispositivi tecnologici, soprattutto da parte dei giovani, ma anche dei meno giovani. Un uso che porta spesso a isolarsi e passare la maggior parte del proprio tempo online e lontani da tutto e tutti.
Una speciale casetta dei libri sarà così posizionata all’interno del parco di via D’Alessandro, nel rione Di Contro. Verrà installata dai ragazzi della comunità terapeutica Croce Bianca con la collaborazione dell’Ufficio tecnico comunale.
La casetta sarà il luogo dove poter scambiare libri e offrire a tutti – cittadini, passanti e visitatori – la possibilità di poter prendere gratuitamente un libro, di iniziare a leggerlo comodamente seduti su di una panchina del parco o di portarlo a casa, ma anche di depositare un libro perché siano altri a poter sfogliarne le pagine. Un modo originale per far circolare una buona pratica, quella della lettura appunto, e combattere le dipendenze… a partire da quelle digitali.
«Coinvolgeremo in questa iniziativa – spiega il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei – anche le associazioni del territorio per far sì che vengano allestite non una ma anche altre casette dei libri in luoghi come giardini pubblici, percorsi verdi o spazi nei pressi delle scuole. La nostra città, peraltro, si è anche candidata a “Città che legge” e si è impegnata a promuovere una vera e propria rete territoriale che va in questa direzione».