SAN SEVERINO – Esce dall’ospedale e incappa in un uomo che l’accusa di avergli rotto lo specchietto. Individuato dai carabinieri, il giovane è stato denunciato per tentata truffa. La vicenda risale al 30 luglio scorso. Erano circa le 11 quando una signora era salita in auto, stava uscendo dal parcheggio dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, nel fare manovra aveva sentito un rumore sul lato destro della propria auto ma certa di non aver urtato nessun altro mezzo aveva proseguito nella marcia. Percorsi pochi metri la donna aveva notato che il conducente di un’auto che la seguiva le stava lampeggiando e si era fermata. A scendere dal mezzo era stato un ragazzo che con toni garbati (stando a quanto riferito successivamente dalla vittima ai carabinieri della Stazione di san Severino) le aveva fatto notare un danno allo specchietto e l’aveva convinta «con tante chiacchiere» che ne era la responsabile.
A quel punto era iniziata una trattativa al termine della quale l’uomo le aveva chiesto 270 euro di risarcimento in contanti per il danno subito. Ormai convinta di dover consegnare il denaro, la vittima aveva chiesto al giovane di seguirla a casa perché non aveva con sé quella somma, le due auto erano così ripartite in direzione dell’abitazione ma, ad un certo punto, l’uomo aveva cambiato direzione e se ne era andato temendo forse l’intervento delle forze dell’ordine. I carabinieri, grazie alle telecamere del Comune di San Severino e alla collaborazione della polizia locale, hanno ricostruito i movimenti delle due auto e hanno scoperto che l’uomo aveva scelto la vittima e l’aveva seguita ben prima di tentare la truffa. Grazie alle informazioni fornite dai carabinieri della provincia di Siracusa, dove risiede il denunciato, alle testimonianze e al riconoscimento fotografico, in pochi giorni, i militari hanno dato un volto e un nome al ragazzo, già noto per reati della stessa natura.
A Loro Piceno invece i carabinieri hanno denunciato un uomo che, dopo aver grossolanamente falsificato la documentazione tecnica della propria auto (facendo figurare date di scadenza diverse dell’impianto a metano), l’aveva venduta all’ignaro acquirente per la somma di 1.000 euro. L’uomo, residente in un comune limitrofo, dovrà rispondere all’autorità giudiziaria dei reati di falso materiale commesso da privato e truffa.