MACERATA – Scatenò il caos all’interno della farmacia Filipponi di Macerata poi aggredì due agenti della polizia. Trentacinquenne condannato a due anni e quattro mesi. Si è chiuso così oggi il processo per direttissima a carico del romeno che il 18 settembre scorso fu arrestato a seguito dell’aggressione di due poliziotti.
Accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza privata, I.M., difeso dall’avvocato Mirela Mulaj, aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Questa mattina il pubblico ministero Marco Tarquinio Severini, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a sedici mesi di reclusione, più severa la pena inflitta dal giudice Federico Simonelli, due anni e quattro mesi. In merito alla misura da applicare (il romeno è attualmente detenuto al carcere di Montacuto ad Ancona, ndr) l’avvocato Mulaj ha chiesto la modifica nella misura meno afflittiva degli arresti domiciliari. Il pubblico ministero si è opposto e il giudice si è riservato, deciderà entro cinque giorni.
L’aggressione era avvenuta nel pomeriggio del 18 settembre scorso. Verso le ore 17 una pattuglia della Squadra Volante era intervenuta alla farmacia “Filipponi” in corso Garibaldi a Macerata all’interno della quale c’era una persona che, senza motivo, stava aggredendo un cliente di 67 anni che si trovava all’interno. Il 35enne, in Italia senza fissa dimora, aveva inseguito il 67enne lungo corso Garibaldi fino all’interno della farmacia dove il passante era entrato per cercare riparo. Contro di lui il romeno aveva scagliato una bottiglia di birra che si era infranta contro una vetrinetta di medicinali e che solo per miracolo non lo aveva raggiunto.
All’arrivo dei poliziotti, però, l’aggressore era scappato, gli agenti lo avevano visto correre in direzione del centro e dopo un inseguimento di circa 300 metri, lo avevano raggiunto all’interno di un cantiere dove aveva provato a nascondersi. Ne era nata una colluttazione, il 35enne aveva colpito due poliziotti con calci e pugni prima di essere bloccato da una pattuglia arrivata in supporto dei colleghi e grazie anche all’aiuto del titolare della ditta edile che stava lavorando nel cantiere. Haj Mohamed Jamel, 39 anni, di Macerata ma di origini tunisine, dopo aver visto i poliziotti impegnati nell’azione di contenimento dell’uomo aveva offerto il proprio aiuto contribuendo a fermare il 35enne. Oggi dunque la discussione in abbreviato e la condanna.