MACERATA – Si è chiuso ieri il processo a carico di un uomo di un comune della provincia di Macerata accusato di lesioni e minaccia. L’aggressione risale a maggio del 2015. Qualche mese prima lui aveva scoperto il tradimento della compagna, da quel momento le discussioni sarebbero state sempre più frequenti fino a sfociare nell’aggressione: con un coltello le aveva tagliato maglia, canottiera e reggiseno, poi l’aveva colpita in piena faccia. Lei lo aveva denunciato, poi aveva ritirato la querela, erano tornati insieme e poi si erano lasciati. In base a quanto raccontato inizialmente dalla donna ai carabinieri i due avevano convissuto per diversi anni poi però il rapporto era entrato in crisi. Lei aveva riallacciato i rapporti con un suo ex e dopo qualche mese lui l’aveva scoperto.
Ne erano seguite discussioni continue finché un giorno l’ennesimo litigio era degenerato: lui avrebbe rotto diversi oggetti in casa poi se l’era presa con lei buttandola sul divano e con un grosso coltello da cucina le aveva tagliato i vestiti che indossava, una maglietta, la canottiera e il reggiseno. Solo poco dopo si era accorto di essersi ferito e i due andarono subito all’ospedale. Una volta usciti dal pronto soccorso, però avrebbero ripreso a discutere e all’improvviso lui l’avrebbe presa a calci e colpita con uno schiaffo in faccia. La donna era finita anche lei al pronto soccorso ed era stata dimessa con una prognosi di 25 giorni. Rientrati a casa, due giorni dopo lei era tornata a lavorare. Poi la denuncia.
Qualche tempo dopo lei ha ritirato la querela ma il procedimento è andato comunque avanti per i reati di lesioni e minaccia. Sentita in aula la ormai ex compagna ha ridimensionato i fatti. Ieri la discussione: il pm ha chiesto la condanna dell’imputato a sei mesi di reclusione, il giudice lo ha assolto dall’accusa di lesioni e condannato per il reato di minaccia a due mesi, pena sospesa.