CORRIDONIA – Otto anni e sei mesi di reclusione è la pena inflitta oggi dai giudici del collegio di Macerata a due pakistani di 37 e 32 anni, il primo residente a Montecosaro, il secondo a Morrovalle. I due erano accusati di sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, tentata estorsione, rapina e lesioni, tutti reati aggravati. A pena espiata saranno espulsi dall’Italia, intanto sono stati condannati a pagare alla vittima anche 15.000 euro di risarcimento. Stesse pene richieste dal pubblico ministero Rosanna Buccini a conclusione della requisitoria. «Siamo soddisfatti della sentenza, era quello che ci aspettavamo», ha commentato l’avvocato Maurizio Nardozza parte civile per la vittima, un connazionale degli imputati, che attualmente si trova in un centro di accoglienza fuori dalle Marche.
La vicenda risale al 1° giugno 2021. Secondo la ricostruzione accusatoria (il fascicolo è del sostituto procuratore Stefania Ciccioli) i due, in concorso tra loro e con un’altra persona rimasta non identificata, avrebbero costretto con la violenza un connazionale di 21 anni a salire sulla loro auto e dopo averlo portato in un casolare in contrada San Claudio a Corridonia, lo avrebbero colpito con schiaffi e pugni sul volto e sulla schiena. Poi lo avrebbero spogliato prendendogli il passaporto, il cellulare e la somma di 300 euro che la vittima aveva con sé, e lo avrebbero costretto a subire atti sessuali riprendendo la scena con un cellulare. Il 21enne fu anche minacciato: se non avesse intimato ai propri parenti di consegnare la somma di 3.000 euro alla famiglia in Pakistan di uno dei due aggressori, avrebbero diffuso il video in patria, umiliando lui e i suoi familiari. Il giovane però, approfittando di un momento di distrazione dei suoi aguzzini, era riuscito a fuggire e a scappare in strada. Il 21enne aveva fermato una pattuglia del commissariato di Civitanova che si trovava in zona e aveva iniziato a raccontare quello che gli era accaduto in inglese.