MONTE SAN GIUSTO – Otto episodi di incendi, di cui sette tentati e uno riuscito, tra Monte San Giusto e Mogliano. Oggi in tribunale a Macerata è stato condannato a tre anni un 31enne di Monte San Giusto. Il primo episodio contestato era avvenuto l’11 giugno scorso, quando era stata data alle fiamme una finestra della sede della Cgil in corso Costituzione, a Monte San Giusto. Per fortuna le fiamme erano subito state domate dai vigili del fuoco. Il 21 giugno, l’uomo è accusato di aver appiccato il fuoco in un’abitazione in disuso in via Macerata, il cui tetto era stato danneggiato dalle fiamme. Il 10 luglio tre episodi, tutti avvenuti a Monte San Giusto: uno in via Papa Giovanni XXIII, dove era stato dato alle fiamme un cassonetto della spazzatura privato, il secondo in via Verdi a un altro cassonetto della spazzatura privato e poi, in via Macerata, era stato appiccato il fuoco a un’intercapedine di un immobile, danneggiando il motore esterno del frigorifero di un negozio di frutta e verdura. Il 27 luglio in fiamme delle sterpaglie ai margini della Sp 61 Loro-Macina, in contrada Casale, a Mogliano. Il giorno dopo, il 28 luglio, in contrada Giardino, a Mogliano, in fiamme un cassonetto per la raccolta del vetro e in contrada San Pietro a delle sterpaglie facendo sorgere il pericolo di incendio boschivo degli alberi limitrofi. Oggi in tribunale a Macerata il giudice Domenico Potetti ha condannato il sangiustese, difeso dall’avvocato Michele Vissani, a tre anni. Il pm Francesca D’Arienzo aveva chiesto tre anni e sei mesi.
