Macerata

Sferisterio di Macerata, bilancio con il segno più per l’ottavo anno consecutivo

Presentato il documento economico dell'ente. «I numeri sono la fotografia di un progetto serio e di pianificazione di una struttura che si proietta sempre più su un panorama internazionale e, allo stesso tempo, si radica sul territorio» ha detto il sovrintendente Luciano Messi

Lo Sferisterio di Macerata sold out alla rappresentazione dello scorso anno del Macbeth

MACERATA – Ottavo anno consecutivo con il segno più per l’Associazione Arena Sferisterio; nel 2019 l’utile è di 1.948 euro con un totale dei ricavi di 4.585.991 euro e costi pari a 4.584.041 euro.

Soddisfatti il presidente dell’Associazione Romano Carancini, il vice presidente Antonio Pettinari, il sovrintendente Luciano Messi e il presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Giorgio Piergiacomi che ieri, lunedì 13 luglio, hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione del bilancio.

Romano Carancini, presidente dell’Associazione Sferusterio

«Questo ennesimo risultato positivo è stato raggiunto da un team che già durante gli scorsi esercizi ha dato prova di una ottima capacità gestionale e di controllo della spesa – ha detto il presidente Carancini -. Il merito, sin dal 2011, va condiviso con il consiglio d’amministrazione scelto con precisi criteri di indipendenza, capacità di analisi, disponibilità e attaccamento allo Sferisterio e all’opera. E naturalmente con la governance e con i lavoratori tutti che hanno permesso di raggiungere anche livelli artistici di qualità internazionale. Ricordo che il 2019 è stato un anno di record, della biglietteria, delle presenze, dei riconoscimenti artistici: il Macerata Opera Festival è fra i cinque candidati all’Opera Award che sarà assegnato a settembre a Londra».

«Il bilancio del 2019 e le rispettive cifre raccontano di un progetto fatto di forte capacità previsionale e di rigoroso controllo della spesa – ha aggiunto Messi -. Se per otto anni consecutivi lo Sferisterio chiude il suo bilancio con il segno più, considerando anche l’attività variabile ricca comunque di imprevisti, significa che si sta lavorando nella giusta direzione. I numeri sono la fotografia di un progetto serio e di pianificazione di una struttura che si proietta sempre più su un panorama internazionale e, allo stesso tempo, si radica sul territorio».

I NUMERI
Anche nel 2019 i ricavi provengono da quattro fonti principali: contributi pubblici per 1.967.616 euro, biglietteria per 1.330.055 euro, sponsor e donazioni art bonus per 688.516 euro e infine altre attività e proventi diversi per 599.804 euro. Questi dati confermano una delle caratteristiche principali della gestione dello Sferisterio in questi anni e cioè che l’autofinanziamento supera il contributo pubblico: nel 2019 l’incidenza percentuale è di circa il 57% contro il 43%. «Da preventivo a consuntivo il bilancio cresce in maniera equilibrata tra entrate e uscite con un aumento che rasenta il 20% – ha aggiunto Messi -. Dei circa 700mila euro, 500mila derivano da ulteriori attività integrative che questo ci racconta che ci troviamo davanti a un progetto dinamico che non rimane chiuso e che porta avanti anche attività collaterali come il noleggio degli spettacoli in altri teatri o la vendita del know-how organizzativo; tutto è indicativo di un teatro che ha fame di fare».

Osservando lo stato patrimoniale si evince bene il percorso fatto dal 2010 al 2019 per quella che è la “salute del bilancio”. I debiti complessivi oggi ammontano ad 3.034.715 euro, mentre nel 2010 erano pari a 4.394.461 euro (1.359.746 euro in meno). I crediti complessivi oggi ammontano a 2.726,960 euro, mentre nel 2010 erano pari a 3.186.620 euro (459.660 euro in meno). Dalla combinazione di questi dati emerge come, dal 2010 al 2019, l’indebitamento netto dell’Associazione si sia notevolmente ridotto, passando da 1.207.841 euro a 307.755 euro.

Negli ultimi anni si è affermata sempre di più l’immagine dell’Associazione Arena Sferisterio come ente solido in grado di poter stringere accordi con prestigiose istituzioni culturali e teatrali, nazionali e internazionali. Lo Sferisterio rientra in questo senso all’interno delle stime nazionali che descrivono un rapporto di 1 a 7 tra investimento e ritorno economico. Da non sottovalutare l’impatto sul territorio che deriva dalle attività educational, che agiscono per la formazione del pubblico del futuro, e l’impegno verso i lavoratori locali impegnati nell’attività annuale del Festival (la cui professionalità viene curata e aggiornata costantemente), l’intero tessuto sociale, civile, culturale e commerciale maceratese che dal festival trae ogni anno coesione, esempi di pluralismo, spunti di orgoglio e interessi economici legati a tutti i settori (dall’ospitalità alla ristorazione, ai servizi per la persona).

Certamente quello del 2020 sarà un anno di non record segnato dall’emergenza sanitaria ed economica ma «il progetto solido dello Sferisterio e della voglia di fare e di incrementare è sempre presente – ha continuato il sovrintendente -. C’è una tensione positiva che da un lato senza dubbio è faticosa ma genera risultati aggiuntivi che vanno a confluire in un ritorno di immagine, nella valorizzazione della professionalità e nelle risorse che si riversano sul nostro territorio (basti pensare che l’80% dei nostri collaboratori è regionale)».

«Questo ci collega all’attualità in un quadro complesso di responsabilità finanziarie ridotte che però non faranno venire meno i requisiti di sicurezza – ha proseguito Messi -. Chiaro che il 2020 non sarà lo stesso anno degli scorsi ma l’attenzione nei confronti dello spettatore ci sarà lo stesso perché vogliamo regalare un’esperienza e non solo un evento».

Il sovrintendente Luciano Messi (foto Sferisterio.it)

L’Associazione Sferisterio, a livello anche internazionale, è stata una delle prime, dopo la difficile fase di emergenza sanitaria, a dire di nuovo “sì” allo spettacolo dal vivo. «In una situazione in cui si lasciano a casa le persone abbiamo discusso e ci siamo trovati d’accordo con un patto di solidarietà per non lasciare nessuno da solo – ha aggiunto il sovrintendente -. Abbiamo scelto insieme di mantenere tutte le collaborazione e garantire i due terzi del lavoro con la metà delle risorse credo sia un elemento di grande soddisfazione e di arricchimento. Anche quest’anno non ci siamo sottratti a questa possibilità e abbiamo deciso di sfruttare questa apertura riportando la gente a teatro e ricreando quel rapporto unico tra palcoscenico e platea con lo spettacolo dal vivo vissuto in presenza. Una battaglia titanica ma indispensabile».

«Un segnale che si regge sulle parole coraggio e responsabilità: coraggio di chi vuole fare la propria parte in un momento complicato che può essere di sprone per gli altri e responsabilità di chi guida un ente con queste prerogative» ha concluso Messi.