MACERATA – Avrebbe minacciato un commerciante di mandargli la Guardia di finanza in negozio, oppure di rivelare a conoscenti e clienti dettagli sui loro rapporti intimi, 50enne condannata a due anni e otto mesi. Era accusata di estorsione aggravata.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti nel corso delle indagini lei, una 50enne della provincia di Ancona, e lui un commerciante di un comune della provincia di Macerata diversi anni fa si sarebbero conosciuti su un sito di incontri poi, quando la conoscenza da virtuale si sarebbe fatta reale, avrebbero avuto rapporti sessuali a pagamento. Poi però sarebbero iniziate le minacce. Secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo è del pubblico ministero Rosanna Buccini, ma in aula oggi era presente il collega Vincenzo Carusi – da ottobre del 2015 a gennaio del 2020 la donna avrebbe iniziato a chiedere ulteriori somme di denaro.
Lo avrebbe fatto per telefono, attraverso messaggi privati su Facebook, aggiungendo alle richieste di denaro anche minacce di vario tipo, ovvero che gli avrebbe mandato la Guardia di finanza nel negozio oppure che avrebbe raccontato dei loro rapporti intimi a conoscenti e a clienti dell’uomo. Era stato così che la vittima avrebbe consegnato le somme di denaro, anche attraverso ricariche della Poste pay, e in poco più di quattro anni avrebbe pagato complessivamente 60.000 euro. Oggi l’udienza davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Giovanni Maria Manzoni. La donna, tramite il proprio legale ha chiesto di procedere con rito abbreviato ed è stata condannata a due anni e otto mesi.