MACERATA – Dopo il rinvio di un anno a causa della pandemia, questa volta ci siamo e il 18 dicembre sindaci e amministratori comunali saranno chiamati a scegliere il successore di Antonio Pettinari alla guida della Provincia di Macerata. Un voto in cui, quindi, non saranno coinvolti i cittadini e la cui scelta sarà limitata solo a un sindaco in carica Così, infatti, è previsto dalla legge: che il nuovo presidente possa essere eletto solo tra i sindaci in carica.
Centrodestra e centrosinistra non hanno trovato la convergenza e la sfida sarà tra il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli (per il centrodestra) e quello di Appignano, Mariano Calamita (per il centrosinistra). «Sono circa
25 i sindaci che sostengono la mia candidatura che nasce dopo il rifiuto della destra di avanzare una proposta unitaria nell’interesse del nostro territorio – spiega Calamita -. La scelta di declinare la proposta unitaria, così come è invece avvenuto in alcuni passaggi che hanno riguardato il Cosmari o l’Ato, mostra la scarsa lungimiranza amministrativa e di coagulo della destra che con la sua scelta rischia di produrre una ulteriore frattura in un territorio che dopo la crisi economica, il sisma e la pandemia aveva bisogno di unità e di rimboccarsi le maniche per risollevarsi. La destra con questa scelta produrrà una divisione dei territori, divisione che andava evitata lavorando insieme alle idee e alle proposte ponendo attenzione ai programmi e alle tante cose da fare per la nostra provincia. Nel nostro campo vogliamo partire dal programma da realizzare per la Provincia, mettendo da parte personalismi, lavorando e confrontandosi sulle scelte da fare».
Non ha paura di «lavorare 18 ore la giorno» il sindaco Parcaroli, che ribadisce la voglia di «mettersi a disposizione del territorio». A votare saranno 719, cioè i 55 sindaci e 664 consiglieri comunali in carica. Non tutti però, avranno un identico peso elettorale, perché questo varia in base alla grandezza del Comune. Macerata e Civitanova, ad esempio, avranno un indice pari a 482 punti, cioè il doppio rispetto ai comuni che hanno tra i 10mila e 30mila abitanti (come Matelica, Morrovalle, Porto Recanati, Potenza Picena, Recanati, San Severino, Tolentino). Il peso elettorale degli altri comuni diminuisce con il diminuire dei loro residenti.
Oltre al presidente dovranno essere eletti anche dodici consiglieri provinciali, scelti sempre tra sindaci o consiglieri comunali. Anche per questi, entro sabato e domenica (27 e 28 novembre), dovranno essere presentate le candidature sulla base di liste con un massimo di dodici nomi.