FIASTRA – La ricostruzione post sisma che deve interessare non solo gli edifici, ma anche le comunità che in questi anni si sono trovate spesso disperse ad affrontare i traumi scaturiti dal terremoto. E’ uno degli aspetti affrontati durante il convegno intitolato “Fiastra tra buio e luce”. «Subito dopo il sisma un gruppo di psicologi di Torino sono stati qui per raccogliere le testimonianze dei cittadini e sostenerli in quei difficili momenti di insicurezza e sbandamento – ha ricordato il sindaco Sauro Scaficchia -. Erano i tempi in cui prendere anche decisioni non facili, come quelle di trasferire molte persone verso il mare, situazioni che qualcuno ha ricordato con parole dure, definendosi un deportato. Ma quella deportazione è stata funzionale a mettere in sicurezza la popolazione».
A quei momenti di buio, che hanno influito pesantemente come ha sottolineato lo psicologo Massimo Mari ricordando l’aumento del 70% nell’utilizzo di psicofarmaci nelle aree colpite dal sisma, hanno fatto seguiti altri sprazzi di luce. «I primi segnali li abbiamo visti a luglio del 2017 – ha aggiunto il sindaco – quando a Polverina è stata inaugurata la prima area Sae di tutto il cratere e poco dopo la piccola zona del centro commerciale. Poi, sempre nel 2017, sono stati creati immobili per far ripartire a Fiastra l’anno scolastico. Oggi una nuova luce la vediamo con l’accelerazione che il commissario Legnini ha impresso alla ricostruzione, ma anche noi attendiamo un’ordinanza speciale come fatto per altri Comuni».
Durante il convegno, a cui hanno partecipato tra gli altri il governatore Francesco Acquaroli, l’assessore regionale Guido Castelli, l’arcivescovo Francesco Massara e il sub commissario alla ricostruzione Gianluca Loffredo, è stato prima presentato il libro scritto dagli psicologi torinesi con le testimonianze della popolazione e poi presentato il programma straordinario per la ricostruzione di Fiastra per cui sono state individuate dieci aree, l’abitato del capoluogo e le frazioni di Boccioni, San Marco, San Lorenzo in Colpolina, Bolognesi, Colli, Loreggini, San Lorenzo al lago, Campicino e Meriggio.
Il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, in collegamento, invece ha annunciato la revisione del prezziario dei materiali impiegati che sarà contenuta nell’ordinanza che verrà firmata il prossimo 2 agosto. «Stiamo lavorando su diverse ordinanze speciali – ha aggiunto Loffredo – con diversi obiettivi da scandire ancora, che ci permetteranno passi avanti non solo per la ricostruzione dei Comuni più colpiti, ma anche per sistemare i dissesti e le scuole che hanno danni. Vogliamo accelerare, facilitare, semplificare e supportare il territorio nei diversi ambiti».
«La luce si è intravista, ma questo non deve illuderci – ha aggiunto il presidente Acquaroli -. Dobbiamo rimanere determinati nella filiera istituzione per mettere in campo tutte le procedure che possano dare velocità alla ripartenza dopo la crisi sismica. La strada si è aperta sulla parte privata, ora bisogna accelerare sulla ricostruzione pubblica, bisogna mettere in campo le scelte migliori per il Cis, per il Recovery e tutto quello che sarà il piano che vedrà molte risorse impegnate che devono essere spese bene, per dare una svolta grande e non nella logica dei campanilismi».