ROMA – Si è svolto oggi, 15 gennaio, a Roma l’incontro tra i sindaci delle quattro regioni colpite dal sisma (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) e il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi. 70 i sindaci del cratere (tra loro anche delle grandi assenze), che si sono dati appuntamento nella Capitale per non «essere più vittime di burocrati e per sbloccare davvero una situazione insostenibile attraverso un’interlocuzione che valorizzi il contributo finora spesso non ascoltato».
Presenti all’incontro il vice ministro Vito Crimi, il presidente dell’Anci Antonio Decaro ed Enzo Bianco per il Consiglio Nazionale dell’Anci. Sono stati illustrati i contenuti del DL 123/19 “Disposizioni urgenti per l’accelerazione ed il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici” convertito in Legge 156 del 12 dicembre 2019 individuando alcune soluzioni ineludibili per la semplificazione nella ricostruzione pubblica e privata.
Una delle priorità sta nella creazione di un testo unico che sia in grado di riassumere tutte le norme. «Occorre fare presto perché attraverso i decreti attuativi dovremo andare a risolvere temi determinanti e anche più vitali di quelli contenuti nel testo di legge approvato – ha spiegato Mangialardi -. Diversamente si rischia di vanificare invece il lavoro dell’Anci». Sul banco del dibattito l’annosa questione relativa allo smaltimento delle macerie.
Mangialardi ha poi affrontato la questione che riguarda la non presenza di alcuni sindaci all’incontro. «Le fughe in avanti non servono. Il problema è politico e uniti abbiamo la capacità di risolverlo perché con il Governo l’interlocuzione è aperta come ha ribadito anche lo stesso On. Crimi». La sintesi dell’incontro con le proposte emerse dall’assemblea è contenuta in un documento in più punti che il presidente dell’Anci Antonio Decaro presenterà nell’audizione di questo pomeriggio, mercoledì 15 gennaio, per essere inserito all’interno del Decreto Milleproroghe.
Presente oggi a Roma anche la vicepresidente della Regione Marche Anna Casini che ha parlato della necessità di modificare il decreto sisma per risposte certe e immediate sulle questioni non risolte.
«Ho scelto, come sempre, dal 24 agosto del 2016, di stare a fianco dei sindaci marchigiani del cratere e sono oggi qui a rappresentare la Regione – ha sottolineato la Casini -. Senza lo snellimento della ricostruzione pubblica e privata, senza la stabilizzazione dei tecnici assunti e formati, senza una loro implementazione organica, non si va da nessuna parte: questi sono i veri problemi che ostacolano la ricostruzione e che il decreto sisma non affronta. Altre questioni sono state recepite, ma queste, essenzialmente politiche, cioè di scelte strategiche per accelerare i lavori, sono rimaste insoddisfatte. Senza la loro attuazione, le aree interne appenniniche terremotate non potranno avere quel rilancio che Regioni e comunità locali chiedono con forza».