MACERATA – Fertilizzante non conforme per la presenza di salmonella, denunciato il rappresentante di un’azienda del nord Italia. L’operazione è stata effettuata dai Carabinieri Forestale di Abbadia di Fiastra (Mc), dopo la segnalazione di alcuni cittadini di Macerata. Immediati i controlli su un prodotto impiegato come fertilizzante in un terreno agricolo in contrada Fonte San Giuliano, a Macerata.
Dal controllo è emerso che il prodotto era costituito da materiale denominato “gesso di defecazione da fanghi” proveniente da un’azienda del nord Italia. Questo fertilizzante è definito come “correttivo” e proviene dal recupero di rifiuti costituiti da fanghi da depurazione e lavaggio, classificati non pericolosi, dopo l’effettuazione di opportuni trattamenti fisico-chimici di inertizzazione tali da rendere il materiale idoneo all’impiego in agricoltura. Un elemento che ha destato fin da subito sospetti negli investigatori è stato quello che il prodotto era stato fornito gratuitamente dalla ditta produttrice alla azienda agricola proprietaria del terreno e, per di più, con oneri di trasporto a carico della ditta produttrice.
Per maggiore chiarezza i Forestali hanno chiesto il supporto dell’Arpam per verificare la composizione chimica del prodotto usato come fertilizzante e, dalle analisi, è emersa la presenza di salmonella e il basso contenuto di “elementi fertilizzanti/utili”, ossia di ossido di calcio e di anidride solforica. Per questo, non essendo state rispettate le condizioni previste dalle norme, i fanghi non potevano essere impiegati come fertilizzante in quanto non avevano cessato la qualifica di “rifiuto”. Il prodotto, pur mantenendo la classificazione di “rifiuto”, non presenta elementi di particolare pericolosità per l’ambiente naturale, ma certamente non può considerarsi come un trattamento agronomico compatibile con la conduzione delle colture agrarie.
Denunciato per smaltimento non autorizzato di rifiuti e frode nell’esercizio del commercio il legale rappresentante dell’azienda. L’indagato rischia le sanzioni penali dell’arresto da tre mesi a un anno o dell’ammenda da 2.600 euro a 26mila euro cumulate con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a 2.065 euro. Dal lotto di prodotto “non conforme”, costituito da circa 2.810 tonnellate, è emerso che in provincia di Macerata sono state sparse e interrate circa 884 tonnellate di pseudo -fertilizzante mentre il restante è stato conferito presso aziende agricole site in alcune provincie del nord Italia.