MACERATA – Quel 15 dicembre dello scorso anno era incapace di intendere e di volere al momento del fatto, ma non è socialmente pericoloso.
Così ha concluso la propria perizia lo psichiatra Gianni Giuli che ha esaminato il 20enne di Falconara accusato del tentato omicidio dell’amico con cui aveva deciso di trascorrere la serata a Cingoli. Il giudice dell’udienza preliminare Giovanni Maria Manzoni, all’esito della perizia, ha assolto l’imputato (anche il pm Margherita Brunelli ha chiesto l’assoluzione). La vicenda risale al 15 dicembre dello scorso anno quando il giovane decise di trascorrere una serata in compagnia di un amico in un B&b di Cingoli.
Nella camera presa in affitto, però, il 19enne (all’epoca) assunse una dose massiccia di droga, mischiando l’Lsd con l’hashish. Il mix gli provocò effetti drammatici: inseguì scalzo l’amico fino al ristorante, lì afferrò un coltello da cucina e lo colpì all’altezza dello sterno, il giubbotto indossato dall’amico attutì solo in parte il colpo. Il giovane fu disarmato dai titolari del locale e da alcuni dipendenti che erano nel ristorante in quel momento e inizialmente sembrò essersi calmato, ma quando l’amico si avvicinò per sincerarsi delle sue condizioni lui reagì nuovamente afferrando di nuovo un coltello con il quale tentò di tagliargli la gola. Il 19enne fu disarmato per la seconda volta ma fuggì in strada. Si buttò sull’asfalto mentre passava un’auto che solo per miracolo lo toccò senza investirlo. Rialzatosi il giovane scappò verso il lago Castreccioni e si gettò nelle gelide acque. Fece un volo di 20 metri ma riuscì a tornare in superficie e ad aggrapparsi a un pilone dove fu poi recuperato da due carabinieri liberi dal servizio.
Nella scorsa udienza il gup dispose una perizia affidando l’incarico allo psichiatra Gianni Giuli. Oggi la discussione e l’assoluzione. Il giovane è difeso dall’avvocato Roberto Tiberi del foro di Ancona.