Macerata

Spaccia eroina dietro alla stazione. Sorpreso dalla polizia, tenta di ingoiare 13 dosi

L'arresto del 26enne nigeriano è stato eseguito sabato scorso a Macerata. Il processo per direttissima è stato rinviato ad aprile. Ecco la vicenda

MACERATA – Aveva appena spacciato due dosi di eroina a un tossicodipendente quando si è trovato davanti i poliziotti della Squadra Mobile che lo hanno bloccato prima che potesse ingoiare 13 palline dello stesso stupefacente. È stato arrestato così un nigeriano di 26 anni, senza fissa dimora, sabato mattina a Macerata. Non era ancora mezzogiorno quando gli agenti della 4^ Sezione antidroga della Mobile stavano effettuando dei controlli nella zona retrostante la stazione ferroviaria del capoluogo. I poliziotti avevano appena controllato il sottopasso che collega via Urbino a via Marche quando avevano visto transitare una Golf che poi si era fermata, l’automobilista aveva caricato un extracomunitario per poi farlo scendere pochi metri più avanti.

A quel punto è scattato il blitz, i polizotti hanno fermato sia l’extracomunitario sia l’automobilista, quest’ultimo ha subito consegnato le due dosi di eroina appena acquistate dal pusher straniero, mentre l’extracomunitario ha provato ad ingoiare le altre 13 palline che aveva con sé ma senza riuscirci grazie alla pronta reazione dei poliziotti. Lo straniero è stato quindi portato in questura per essere identificato: è risultato essere un 26enne nigeriano, in Italia senza fissa dimora, arrestato a Roma il 24 agosto scorso per spaccio di marijuana e condannato con rito abbreviato a cinque mesi e 10 giorni di reclusione. Nei suoi confronti è stata disposta la revoca delle condizioni di accoglienza che, da quanto si apprende, avrebbe impugnato in Appello. Al momento dell’arresto il 26enne non ha saputo indicare ai poliziotti un domicilio o un indirizzo di residenza riferendo di dormire occasionalmente da connazionali che lo ospitano in Italia. È stato quindi trattenuto in una camera di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida fissata per questa mattina.

Oggi infatti il 26enne è stato condotto in Tribunale a Macerata davanti al giudice Francesca Preziosi e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo. In aula è stata necessaria la presenza di un interprete. Il giovane ha detto di lavorare saltuariamente nei campi, ma di non ricordare dove, poi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha rinviato l’udienza al 9 aprile, nel frattempo ha disposto nei suoi confronti il divieto di dimora in regione. È difeso dall’avvocato Michelangelo Giugni del foro di Fermo. Il nigeriano è in attesa del riconoscimento della protezione internazionale, nel frattempo, tramite il suo legale, ha appellato anche la sentenza emessa dal Tribunale di Roma.