MACERATA – Davanti al giudice Daniela Bellesi e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo il 20enne ha negato di spacciare eroina, in passato, quando era finito in manette, era stato sempre per spaccio di droghe “leggere”. Quei sei grammi di eroina che ieri mattina 1 luglio, alla vista dei carabinieri della Sezione operativa del nucleo operativo e radiomobile, aveva gettato in un campo poco distante, li avrebbe acquistati insieme ad un amico per consumarla insieme. Ma quell’“amico”, fermato dai militari con mezzo grammo di eroina pochi minuti prima che lui venisse arrestato, aveva invece confessato di aver appena comprato la dose dal 20enne.
Dopo queste dichiarazioni il giudice ha convalidato l’arresto del giovane e disposto l’obbligo di dimora a Tolentino (dove il giovane vive con la madre), il pubblico ministero invece, aveva chiesto la misura degli arresti domiciliari col braccialetto elettronico. L’udienza è stata rinviata al prossimo 14 luglio quando il 20enne, tramite il proprio legale, l’avvocato Giuseppe Ceddia, potrà eventualmente chiedere di accedere a un rito alternativo.
L’arresto è scattato ieri mattina, i militari della Sezione operativa del nucleo operativo e radiomobile, guidata dal tenente Massimiliano D’Antonio, erano impegnati in un servizio di Ocp, osservazione, controllo e pedinamento, nel quartiere Collevario. Nell’ultimo tratto di via Roma in particolare, poco prima del passaggio a livello dove ci sono diverse attività commerciali, i carabinieri avevano notato la presenza di un giovane di origine bosniaca, 21 anni ancora da compiere, già noto alle forze dell’ordine (negli ultimi 20 mesi era già stato arrestato altre tre volte, sempre per spaccio). I militari hanno visto il giovane avvicinarsi a un’auto appena arrivata nello spiazzale antistante gli esercizi commerciali per poi consegnare all’automobilista una pallina ricevendo in cambio dei soldi. Appena l’automobilista si è allontanato è stato fermato e controllato, stava per consumare il mezzo grammo di eroina appena acquistato dal 20enne. Quest’ultimo è stato quindi fermato e controllato a sua volta, nel marsupio aveva nove dosi della stessa sostanza di cui ha tentato di disfarsi gettandoli (erano circa 6 grammi contenuti tutti in un unico involucro) in un terreno coltivato al di là del parcheggio. La droga è stata recuperata e lui è stato arrestato e portato in caserma. Con sé aveva anche un bilancino di precisione e materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.