MACERATA – Accusato di stalking nei confronti della collega di lavoro, 57enne patteggia cinque mesi di reclusione, pena sospesa, la persona offesa è stata risarcita con 5.000 euro. Lui: «Avevamo una relazione», lei smentisce.
I fatti finiti al centro del procedimento chiuso questa mattina davanti al gup del Tribunale di Macerata sarebbero avvenuti tra ottobre del 2020 e agosto del 2021 in un comune dell’entroterra. Secondo la ricostruzione accusatoria all’epoca l’imputato, un operaio di 57 anni, avrebbe iniziato a perseguitare e minacciare una collega di lavoro tramite numerosi messaggi inviati sia sul telefono sia attraverso Facebook. I messaggi erano diretti a lei, ma i contenuti minatori sarebbero stati rivolti anche al coniuge della donna. Una volta le avrebbe scritto: «Stesse calmo (riferendosi al marito di lei) sennò mi trova quando meno se lo aspetta e poi lo sistemo per sempre così è finita la storia una volta per tutte. Io non ho niente da perdere a questo punto». Secondo l’accusa lui l’avrebbe minacciata di diffondere filmati sessualmente espliciti se non si fosse fatta trovare all’uscita del lavoro.
Oggi dunque l’uomo, tramite l’avvocato Paolo Marchionni, ha patteggiato la pena e risarcito la persona offesa tutelata dall’avvocato Lolita Felicetti. Una scelta, quella del patteggiamento, fatta per chiudere subito la vicenda, la difesa però rigetta gli addebiti, secondo la ricostruzione fornita dal 57enne lui e la collega per anni avrebbero avuto una relazione extraconiugale, insieme avrebbero fatto vacanze, partecipato a feste e, sempre per la difesa, non ci sarebbero stati filmati hard, i video che aveva minacciato di mostrare erano video in cui loro erano insieme in vacanza o in altri momenti di quotidianità. La donna invece ha sempre smentito negando qualsiasi tipo di relazione extraconiugale. Inizialmente, dopo la denuncia, la Procura aveva chiesto l’archiviazione, la persona offesa aveva presentato opposizione e il gip aveva disposto l’imputazione coatta.