TOLENTINO – «Perdura lo stato di incertezza sul pagamento della mensilità di giugno per tutti i dipendenti, la ripresa dell’attività lavorativa annunciata a più riprese è ancora disattesa. Restano scoperte le spettanze di tutti i lavoratori cessati per prepensionamento dall’inizio dell’anno e negli anni scorsi (Tfr e fondo pensione complementare). E non vi è alcuna prospettiva industriale per mettere in sicurezza l’attività degli stabilimenti del gruppo e i posti di lavoro». Così le segreterie territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl e la Rsu del gruppo Boost (ex Nazareno Gabrielli) spiegano le otto ore di sciopero proclamate per domani (22 luglio).
E invitano tutti i lavoratori a partecipare al presidio che si terrà sempre domani, alle 14.30, davanti alla Prefettura di Macerata. Le rappresentanze sindacali, infatti, dopo aver sollevato nei giorni scorsi il problema degli stipendi arretrati, a seguito anche della comunicazione dell’azienda che ha spiegato di non essere in grado di prevedere le tempistiche di pagamento degli stipendi di giugno, hanno ottenuto l’incontro con il prefetto Flavio Ferdani.
Una situazione difficile per la storica pelletteria di Tolentino, dove lavorano un centinaio di persone, e che fa parte del gruppo Boost (nato dalla fusione dell’ex Lediberg ed ex Arti Grafiche Johnson), che conta diversi stabilimenti in tutta Italia. «Le organizzazioni sindacali e la Rsu saranno ricevute dal prefetto per discutere la difficile situazione aziendale. Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici Boost – concludono i sindacati – ad aderire allo sciopero e a partecipare al presidio».