ANCONA – «È assolutamente necessario intervenire sul 110% per mantenere il diritto dei terremotati di usufruirne anche per il futuro con la cessione del credito di imposta e con lo sconto in fattura». Lo ha detto il Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione post sisma del 2016 e senatore Guido Castelli, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2023 della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per le Marche, che si è svolta alla Loggia dei Mercanti ad Ancona.
«Mi sono mosso già con Palazzo Chigi, ho avuto rassicurazioni che si trasferiranno in un emendamento al Dl 11» per quanto concerne il Superbonus 110% legato agli immobili danneggiati dal sisma del 2016, ha detto Castelli spiegando che «la ricostruzione era già ferma, per il fatto che il blocco delle cessioni dei crediti aveva già fermato i cantieri, sicché il decreto va migliorato per il futuro, mantenendo la possibilità dello sconto in fattura fino al 31 dicembre del 2025, ma fa chiarezza nel presente e nel passato».
Secondo Castelli «vero è che c’è un tema più generale» di riqualificazione degli immobili, non solo di quelli lesionati dal sisma, a tal riguardo ha precisato che «il sisma bonus rimane però con la detrazione fiscale. Il problema è per i cosiddetti incapienti, coloro i quali dovrebbero anticipare il denaro», ma anche «su questo si sta lavorando».
«Ritengo che il tema della vulnerabilità sismica sia attuale e da sostenere, c’è un ragionamento da fare, ma detto questo – aggiunge – il 110 (Superbonus 110%) era andato fuori controllo; era diventato una misura che non ci potevamo permettere ulteriormente in quelle modalità, cioè concentrare uno sforzo del genere, illimitato, in due anni, ha prodotto anche una concentrazione di lavorazioni che ha bloccato tutta l’Italia perché non si trovava un’impresa, e quinti le modalità di una misura che aveva un senso sono state prevalenti in senso negativo».
Per quanto concerne l’approvazione in Senato nella giornata di ieri di un emendamento al dl Ricostruzione, Castelli ha reso note alcune novità. Fra queste, ha citato, l’ulteriore stabilizzazione del personale che lavora nel cratere sismico, ulteriori semplificazioni nella ricostruzione pubblica, e l’introduzione di una misura per cui i congiunti delle vittime del terremoto che «avranno la possibilità di essere indicati in una riserva nei concorsi pubblici, un segnale di rispetto verso le vittime». (299 furono i morti causati dal sisma del 2016, ndr).
Sul fronte della stabilizzazione del personale il commissario ha spiegato che saranno interessati coloro che «hanno completato un triennio di lavoro a tempo determinato nei Comuni e negli Usr (Uffici speciali per la ricostruzione)», i quali entro il 31 dicembre del 2023 potranno essere stabilizzati, un bene per il cratere e per i Comuni, perché anche dopo che sarà finita l’emergenza avremmo rafforzato i nostri 85 comuni».
Inoltre, «fino all’anno scolastico 2028-2029 le scuole del cratere potranno essere mantenute anche in deroga al numero minimo di studenti – ha spiegato – Una cosa a lungo attesa che siamo riusciti a sviluppare nell’arco di cinque anni». Tra le novità anche «la possibilità di anticipare l’Iva da parte della struttura commissariale sulla ricostruzione produttiva, ferma perché gli albergatori che hanno visto le loro strutture lesionate dal sisma dovevano anticipare l’Iva su lavori di milioni e chiaramente questo determinava problematiche: ora è possibile per la prima volta che sia la struttura commissariale ad anticipare l’Iva, salvo poi riprenderla quando il ciclo delle lavorazioni si è concluso».