RECANATI – Era il 9 maggio del 2019 quando un uomo entrò nella tabaccheria di via Montemorello a Recanati. Il volto era travisato da una maschera bianca e dal cappuccio della felpa sceso fin sopra agli occhi, in mano aveva un coltello di 30 centimetri. In quel momento nell’esercizio commerciale c’era la tabaccaia, l’uomo le si era avvicinato e dopo aver urlato una sola parola, “Soldi”, aveva iniziato a sbattere i pugni sul registratore di cassa. Ma la donna reagì urlando più che poté, chiedendo aiuto e, di fatto, facendo scappare il malvivente prima che potesse arrivare qualcuno. La donna chiamò subito le forze dell’ordine e scattarono le indagini per risalire all’autore di quella tentata rapina.
Al termine degli accertamenti coordinati dal pubblico ministero Claudio Rastrelli, il magistrato contestò a un portorecanatese di 56 anni originario di Loreto i reati di tentata rapina e porto del coltello fuori dall’abitazione, oltre alla recidiva reiterata infraquinquennale.
Oggi a carico dell’imputato si è celebrata l’udienza preliminare davanti al gup Giovanni Maria Manzoni e al pubblico ministero Vincenzo Carusi. In Tribunale era presente anche la vittima della tentata rapina. In aula il difensore dell’imputato, l’avvocato Massimo Migliorelli, ha richiesto di procedere con rito abbreviato e l’udienza è stata rinviata per la discussione al prossimo 11 gennaio.
La difesa rigetta gli addebiti, «Inizialmente – ha ricordato l’avvocato Migliorelli – era stata individuata un’altra persona come autore del tentato colpo, ma l’indagine a suo carico fu archiviata».