TOLENTINO – Prende a testate il titolare di un bar, molesta la barista e si scaglia contro due carabinieri, 35enne in manette. L’uomo, di origine albanese ma residente a Caldarola, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Oggi in Tribunale ha chiesto scusa, tornerà in aula il 16 dicembre.
È accaduto ieri sera. Erano circa le 20 quando al 112 è arrivata una richiesta di aiuto da parte del titolare di un bar di Tolentino, al telefono l’uomo ha riferito di essere stato colpito da un albanese con due testate in faccia senza motivo. Anche la barista era stata molestata dallo stesso uomo. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 e subito dopo due pattuglie dei carabinieri, i militari hanno trovato l’albanese in evidente stato confusionale all’esterno del locale, stava cercando di rientrare nel bar per aggredire la barista quando i carabinieri lo hanno bloccato. All’invito a fornire le proprie generalità il 35enne non solo si è rifiutato ma ha reagito scagliandosi contro i due militari. Li ha aggrediti sia verbalmente con minacce e offese sia fisicamente provocando loro lesioni a una mano e a un braccio.
A quel punto è stato ammanettato e portato in caserma, ma anche lì ha proseguito con la violenza: ha preso a calci le porte degli uffici, offeso e minacciato di morte i militari e all’arrivo del comandante della Compagnia, il capitano Giulia Maggi, ha insultato anche l’ufficiale con parolacce e volgarità sessuali accompagnati da altrettanto espliciti gesti sessuali. Il 35enne ha poi chiesto di andare in bagno e lì, a sfregio, ha urinato sul pavimento. I militari dopo le formalità di rito hanno comunicato l’accaduto al pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Stefania Ciccioli, e su disposizione del magistrato il 35enne è stato condotto a casa in regime di arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima fissato per l’indomani.
Questa mattina è stato accompagnato in Tribunale a Macerata, difeso di fiducia dall’avvocato Giancarlo Giulianelli, oggi sostituito dal collega Vanni Vecchioli, l’albanese si è scusato davanti al giudice Federico Simonelli e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha convalidato l’arresto e, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha disposto la misura degli arresti domiciliari rinviando l’udienza al prossimo 16 dicembre.