TOLENTINO – Finisce contro la cuspide dello svincolo di Tolentino Sud in superstrada, all’arrivo dei carabinieri si rifiuta di sottoporsi all’alcoltest: automobilista denunciato. È successo venerdì scorso 31 maggio intorno alle 5 del mattino quando i militari del Nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia sono intervenuti all’uscita della superstrada Valdichienti allo svincolo di Tolentino Sud dove era stato segnalato al 112 un incidente con un solo mezzo coinvolto. Arrivati sul posto i militari hanno constatato che l’automobilista era andato a sbattere sulla cuspide dello svincolo, fortunatamente senza coinvolgere altre auto. L’uomo però, alla richiesta di sottoporsi all’alcoltest si è rifiutato. Per lui è quindi scattata la denuncia alla Procura di Macerata mentre l’auto, risultata senza copertura assicurativa, è stata sottoposta a sequestro. Il giorno successivo i carabinieri dello stesso reparto hanno segnalato alla Prefettura di Macerata in qualità di assuntore di sostanze stupefacenti un 36enne residente in zona trovato in possesso di una piccola quantità di cocaina compatibile con l’uso personale.
Sempre nel fine settimana scorso i militari della Stazione di Tolentino e del Norm, in collaborazione con i carabinieri di Gabicce Mare, hanno rintracciato in un hotel della località di mare un uomo nei cui confronti la Procura di Macerata (Ufficio esecuzioni penali) aveva emesso un ordine di carcerazione. Per l’uomo, infatti, è diventata definitiva la condanna a 2 anni e 10 mesi di reclusione, e i militari lo hanno rintracciato a Gabicce dove si trovava per un lavoro stagionale. Ora è in carcere a Pesaro. I fatti che hanno portato alla sua condanna erano emersi nel 2022 quando i carabinieri di Tolentino avevano attivato la procedura del Codice rosso per tutelare la moglie, vittima di maltrattamenti da anni. La donna, insultata continuamente, controllata in tutto, obbligata ad assecondare il marito in ogni prepotenza e privazione, nel corso del tempo aveva ridimensionato i fatti nella speranza di mantenere unito il nucleo familiare, contando su un cambiamento nel comportamento del coniuge. Ma i maltrattamenti erano continuati fino ad arrivare alle minacce di morte e ad un’aggressione fisica. A ottobre di quell’anno, su richiesta del pubblico ministero, il giudice per le indagini preliminari aveva emesso l’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento e applicazione del braccialetto elettronico, eseguita dai carabinieri. Poi erano seguiti il processo e la condanna, ora diventata definitiva.