Macerata

Tolentino, inaugurata la stanza per le audizioni protette nella caserma dei carabinieri

La stanza è stata donata dalla Soroptimist Italia. Dal 2020 sul territorio di competenza della Compagnia di Tolentino sono stati denunciati in 31 per i reati di stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e revenge porn

TOLENTINO – Con l’inaugurazione di “Una stanza tutta per sé” la caserma sede della Compagnia carabinieri di Tolentino si è eccezionalmente tinta di arancione. La stanza è un ambiente dedicato all’audizione protetta delle vittime vulnerabili, donato dalla Soroptimist Italia e in particolare dal Club di Macerata nato nel marzo 2020. La stanza ha le caratteristiche necessarie alla miglior gestione della vittima, in termini di riservatezza, arredo, colori, presenza di giochi per i bambini, possibilità di audio video registrazione, in un contesto più familiare e idoneo a instaurare un dialogo fiduciario.

Un momento dell’inaugurazione

Il taglio del nastro era stato rinviato a causa della pandemia, ma oggi 5 novembre le porte della caserma si sono aperte alle autorità del territorio in rappresentanza a vario titolo delle istituzioni che costituiscono la rete di protezione delle vittime vulnerabili: il pubblico ministero Rita Barbieri, magistrato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, Deborah Pantana, consigliera di Parità della Provincia di Macerata, Sabrina De Padova, presidente del Consiglio delle Donne di Macerata, il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, il presidente del consiglio comunale Alessandro Massi, gli assessori Elena Lucaroni e Flavia Giombetti, la responsabile dei Servizi sociali di Tolentino Maria Pia Branchesi, il comandante della polizia locale Davide Rocchetti, medici, dirigenti scolastici e presidenti delle associazioni impegnate nel territorio (Stefano Ferranti, presidente Rotary di Tolentino, Giorgio Agostinelli, presidente Kiwanis e Antonella Fermani, Inner Wheel). Per l’inaugurazione è stato scelto il mese di novembre proprio per tenere viva l’attenzione dei più giovani sull’argomento, in vista della data del 25, scelta dalle Nazioni Unite come giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La caserma dei carabinieri di Tolentino

La donazione della stanza costituisce, oltre a un simbolo di vicinanza dell’associazione Soroptimist alle vittime vulnerabili, anche un segno tangibile e concreto di sostegno all’impegno quotidiano dell’Arma dei carabinieri in questo settore, che va costantemente gestito con professionalità e sensibilità. L’associazione Soroptimist Club Macerata, presieduta da Maria Leonori, oltre a donare la stanza, ha partecipato all’organizzazione dell’inaugurazione, che è avvenuta alla presenza di Giovanna Guercio, presidente nazionale Soroptimist Italia. Ospiti di eccezione sono stati i rappresentanti degli studenti degli istituti scolastici che hanno aderito, il mese scorso, ad incontri di formazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere a cui ha partecipato anche il pubblico ministero Barbieri. Accompagnati dalla dirigente scolastica Mara Amico (Istituto Renzo Frau), dal professor Gentili (Eustachio – Divini San Severino Marche) e dal professor Romagnoli (Filelfo), i giovani delle quinte superiori hanno accettato di indossare un nastro arancione, colore simbolo scelto dalle Nazioni Unite per il contrasto alla violenza di genere.

Il Comandante provinciale dei carabinieri di Macerata, il colonnello Nicola Candido, nel corso della cerimonia, ha evidenziato il particolare impegno dei carabinieri nel delicato settore, con alcuni dati relativi ai reati perseguiti e sull’utilità della “stanza tutta per sé”. Dal 2020 sul territorio di competenza della Compagnia di Tolentino sono state denunciate all’autorità giudiziaria 31 persone, per i reati di stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e revenge porn, di cui cinque arrestate in flagranza di reato. Sulla base delle risultanze investigative, sono state emesse 18 misure cautelari nei confronti degli indagati da parte del gip, su richiesta del pubblico ministero (carcere, arresti domiciliari, allontanamenti dalla casa familiare con divieto di avvicinamento e applicazione del braccialetto elettronico per garantire il controllo del rispetto delle prescrizioni). Grazie alla collaborazione con la locale amministrazione otto donne vittime di reati, spesso insieme ai bambini, sono stati collocate in strutture protette, oltre al quotidiano dialogo con le assistenti sociali e con tutti i membri della rete istituzionale(polizia locale, 118, medici, vigili del fuoco) con i quali i carabinieri spesso si ritrovano nella gestione dell’intervento nelle più varie e complesse situazioni intra-familiari, emerse in maniera più evidente proprio nel periodo pandemico.