TOLENTINO – Non ha avuto responsabilità nella morte del cugino di 12 anni, oggi un 21enne è stato prosciolto dall’accusa di omicidio stradale. Quella che il 19 settembre del 2021 costò la vita al ragazzino di Tolentino, Nicola Scisciani, fu una tragica fatalità. Era una domenica pomeriggio, a bordo di una Toyota Yaris Verso c’erano Nicola seduto sul sedile posteriore destro, davanti a lui c’era la cugina, alla guida il cugino e dietro, accanto a Nicola il fratello del 12enne.
I quattro giovanissimi stavano percorrendo la provinciale 131 in direzione di Mogliano nel territorio di Urbisaglia quando, lungo un rettilineo, l’auto uscì fuori strada andando a sbattere contro un albero. L’impatto fu tremendo per Nicola che, come accertato successivamente in sede di autopsia dal medico legale Antonio Tombolini, sbatté la testa contro il montante dell’auto morendo sul colpo. Il cugino, neopatentato, avrebbe poi detto di essersi spostato verso destra perché aveva visto un’auto che procedeva in senso contrario spostarsi verso il centro della carreggiata. In fase di indagine il pubblico ministero Vincenzo Carusi dispose una serie di accertamenti per ricostruire la dinamica dell’incidente e verificare le condizioni psicofisiche del guidatore.
Dai controlli era emerso che il giovane non aveva bevuto né assunto droga, non aveva il telefono in mano e procedeva a una velocità inferiore ai 50 km/h in un tratto dove il limite è di 90 km/h. Il pm affidò anche l’incarico a un professionista, l’ingegnere Luigi Mercanti, per effettuare una consulenza tecnica cinematica. Il professionista stabilì che la ruota anteriore destra era uscita dalla sede stradale e a contatto col terreno bagnato aveva generato uno scarrocciamento che aveva trainato tutta l’auto. L’impatto contro l’albero era avvenuto a una velocità di 44 km/h.
Alla luce di queste conclusioni era stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l’archiviazione ma il gip Giovanni Manzoni dispose l’imputazione coatta. Oggi la vicenda è finita all’attenzione del gup Claudio Bonifazi che ha emesso sentenza di non luogo a procedere. «L’albero contro cui è finita l’auto – ha ricordato l’avvocato Giuliana Specchio, difensore del 21enne – doveva essere abbattuto. C’era un’ordinanza della Provincia di abbattimento degli alberi che potevano creare un pericolo per la sicurezza stradale. È stato tagliato una settimana dopo la tragedia».