TOLENTINO – Si è chiuso questa mattina il procedimento a carico di un 24enne di Tolentino di origine straniera accusato di violenza sessuale e stalking. Prima della discussione il giovane ha voluto rendere spontanee dichiarazioni e al giudice ha negato gli addebiti, ha riferito di non aver palpeggiato la ragazza, di essere uscito con lei e di averla sentita anche il giorno successivo alle accuse.
Accusato originariamente di violenza sessuale e stalking, il pm Vincenzo Carusi ha chiesto la riqualificazione del secondo reato in tentata violenza sessuale e la condanna a due anni e due mesi. Il gup Claudio Bonifazi ha riqualificato il reato e condannato il 24enne a un anno e otto mesi e, riconoscendo il fatto di lieve entità, ha anche concesso la sospensione condizionale della pena con la prescrizione, entro un anno, di seguire un percorso riabilitativo presso un ente preposto. I difensori, gli avvocati Giorgio Di Tomassi e Alessia Pupo: «Aspettiamo di leggere le motivazioni poi valuteremo il ricorso in Appello. Il giovane ha ribadito in aula di non aver palpeggiato la persona offesa, erano usciti insieme e si erano sentiti anche il giorno dopo tranquillamente».
I fatti contestati sarebbero avvenuti nell’estate del 2020. La giovane, all’epoca 18enne, e l’imputato frequentavano la stessa compagnia, poi una sera lei era uscita con un amico senegalese che si era fatto accompagnare dal 22enne. Verso mezzanotte il senegalese era andato via e i due ragazzi erano rimasti soli, a quel punto, secondo l’accusa il 22enne avrebbe palpeggiato la ragazza. Da quel momento lui avrebbe iniziato a corteggiarla mandandole diversi messaggi su Whatsapp. Ad agosto però i toni sarebbero cambiati: lui avrebbe iniziato a mandarle messaggi dal contenuto osceno dicendole che se non avesse avuto rapporti sessuali con lui avrebbe pubblicato sui social un video a luci rosse (mai esistito, ndr) in cui lei faceva sesso con un ragazzo. Oggi in aula il giovane ha negato le violenze, al giudice ha raccontato di essere uscito con la ragazza e di averla sentita anche il giorno dopo i presunti fatti, sia per messaggio sia per telefono, normalmente.