Macerata

Tolentino, protesta dopo la consegna degli appartamenti ai terremotati: «Per qualcuno la parola emergenza non è chiara»

Il Comune ha consegnato 16 appartamenti in via Palach, ma il Comitato 30 ottobre critica la lunghezza dei tempi e la mancata scelta di ricorrere alle Sae

TOLENTINO – «I 16 appartamenti consegnati con 9 mesi di ritardoquelli di via Proietti non prima del 2025. Per qualcuno il significato della parola emergenza non è chiaro». Duro commento da parte di Flavia Giombetti, presidente del comitato 30 ottobre, riguardo l’inaugurazione degli appartamenti per gli sfollati del sisma realizzati in sostituzione delle Sae in via Palach, una traversa di via 8 Marzo. Il Comune di Tolentino, infatti, subito dopo il terremoto del 2016 decise di non accettare le Sae (soluzioni abitative di emergenza), ma di costruire nuovi appartamenti.

Sabato la consegna di altri 16 appartamenti ad altrettante famiglie, che portano così a  «80 quelli complessivamente dati fino a questo momento – come ricorda il sindaco – e stiamo lavorando per continuare a vincere la nostra battaglia contro la burocrazia e per terminare le altre opere ancora in corso». Si tratta di due palazzine composte da otto appartamenti ciascuna, disposti su tre piani.

Ogni abitazione ha una dimensione di circa 80 mq con un ingresso soggiorno, angolo cucina, tre camere da letto di cui due matrimoniali e un bagno. A disposizione per ogni alloggio anche una cantina e un garage. Ma l’associazione di cittadini “Comitato 30 ottobre”, costituita subito dopo il sisma per promuovere la ricostruzione, sottolinea i ritardi nelle procedure.

«Servivano tetti, anche di legno, sulla testa di queste persone fin da subito, non parole e promesse – aggiunge Giombetti -. Questa amministrazione non è stata in grado di affrontare, sul momento, una così importante emergenza abitativa, scegliendo di sopperire alle Sae con operazioni immobiliari a lungo termine e non per mettere al riparo i propri cittadini fin da subito. Il primo cronoprogramma che lei ha comunicato alla popolazione prevedeva la consegna degli appartamenti entro il mese di giugno 2020 e nel successivo cronoprogramma, la fine dei lavori per questi 16 appartamenti era stata prevista per aprile 2021, scadenza anche qui non rispettata (ulteriori 9 mesi di ritardo). In merito alle case popolari terremotate di via Don Minzoni, infine, il direttore dell’Erap, Saturnino Di Ruscio ha comunicato che i 6 appartamenti saranno consegnati nel prossimo mese di luglio, mentre quelli di via Proietti non prima del 2025. Queste scadenze dovrebbero far riflettere sul significato della parola “emergenza” che, a quanto sembra, non è ben chiara a tutti».