TREIA – Aumenti delle rette alla casa di riposo e alle mense scolastiche, Il gruppo di opposizione “Prima Treia” punta il dito contro l’amministrazione, accusandola di non tenere in considerazione le necessità di anziani e giovani. «Per la casa di riposo si passa dai 1.000 euro al mese dello scorso anno ai 1.100 mensili odierni per gli ospiti autosufficienti, con un rincaro di cento euro – affermano i consiglieri Vittorio Sampaolo, Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini -, e dai 1.100 del 2021 a 1.250 euro al mese per le persone non autosufficienti (+150 euro al mese)». Non solo, Treia non è neanche un paese per giovani, incalzano i consiglieri, visto che sono state «Modificate al rialzo anche le quote delle mense scolastiche, per la scuola dell’infanzia si passa da 3,45 euro a 3,80 euro a pasto; mentre per quella primaria da 3,70 euro a 4 euro, lo stesso rincaro previsto anche per la scuola secondaria di primo grado».
Il gruppo di opposizione chiede, quindi, un cambio di rotta affinché le parole dell’amministrazione sulla “città dell’anziano” non restino solo parole. «Non si possono da un lato fare proclami strumentali sulla “Cittadella dell’anziano” e poi dall’altro aumentare le tariffe a discapito delle fasce più fragili della popolazione, soprattutto in un momento di sofferenza economica e non solo delle famiglie – incalzano i consiglieri -, questi rincari sono inaccettabili e auspichiamo che le commissioni consiliari deputate a farlo vengano convocate al più presto per porvi rimedio».
Parlando di anziani, una precisazione viene fatta anche sulla futura destinazione del Monastero della Visitazione (oggi sede della scuola secondaria di Treia) dopo la prevista acquisizione per circa un milione di euro. «Se è certamente meritevole la finalità indicata, per nulla chiari sono i costi presenti e futuri, oltre a chi verrà affidata e come si svolgerà la gestione stessa della struttura – ribadisce il gruppo di opposizione -, invitiamo perciò il sindaco e la giunta a non fare fughe in avanti e a confrontarsi con il territorio e le autorità dell’Ambito territoriale sociale 15 (del quale fa parte Treia), affinché iniziative di tale portata non rimangano propaganda, ma siano condivise».
Infine, una ulteriore preoccupazione: «La paura è che la realizzazione questa sì già avviata e concordata del centro per il “Dopo di noi”, in località Santa Maria in Selva, pensato per il futuro delle persone con disabilità, rimanga di questo passo incompleta proprio per la scelta di destinare altrove le risorse disponibili – concludono Sampaolo, Mozzoni e Gagliardini -, sarebbe in tal caso una delusione soprattutto per le famiglie coinvolte e la cittadinanza, ma non solo, anche per quei sindaci che hanno deciso di rinunciare proprio in sede d’ambito a una loro parte “investendo” in questo progetto. Confidiamo che l’amministrazione scongiuri questo rischio».