TREIA – «L’aumento delle tariffe della casa di riposo di 100 euro al mese, di cui parla la minoranza con il solo intento ancora una volta di screditare ogni azione e con toni esasperati, è dovuto al fatto che da 20 anni a Treia non si aumentano le rette della casa di riposo e, comunque, queste nostre sono più basse rispetto a quelle dell’intera provincia di Macerata». Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Franco Capponi al gruppo di opposizione “Prima Treia” che aveva accusato l’amministrazione di non pensare agli anziani del paese visto l’aumento previsto nel 2022 per le rette della casa di riposo.
Il sindaco spiega, invece, come l’amministrazione si sia fatta carico interamente di costi per non gravare sulle famiglie e, come gli aumenti previsti siano stati richiesti dalla Regione. «Nella nostra struttura ci sono due posti letto totalmente a carico dell’amministrazione. Invito il consigliere Mozzoni – prosegue il sindaco Capponi – a rivolgersi ai suoi colleghi di partito che governano la Regione, in quanto le Marche sono l’ultima in Italia nella compartecipazione (per la parte sanitaria) nel sostenere i costi delle residenze protette con cifre largamente al di sotto della media nazionale, ovvero 33,51 euro al giorno a fronte degli oltre 50 delle altre regioni. Fatta presente questa problematica, non da poco e dal vero risvolto politico, sono gli stessi amministratori regionali ad averci invitato ad aumentare le tariffe, invece che invertire il loro impegno in senso positivo per poter abbattere gli oneri a carico delle famiglie e venire incontro alle aumentate criticità, anche a seguito della pandemia che ha comportato la riduzione del numero di ospiti e costi aggiuntivi per tutte le operazione di screening settimanale, sanificazione dei locali, camici, vestiario usa e getta e altri mezzi di protezione per il personale Oss e infermieristico».
Il sindaco, quindi, invita a mettere da parte le polemiche e «a sostenere le nostre istanze, visto che abbiamo anche presentato con dettagliate relazione all’Ambito Sociale la richiesta di sollecitare la Regione a rivedere la sua quota di partecipazione e sostenere l’abnorme aumento dei costi di gestione delle residenze protette, nonché ad aumentarne il numero di accrediti (data l’enorme pressione di persone non autosufficienti che domandano di poter entrare in una struttura residenziale), ma dal presidente dell’ATS Parcaroli che si era impegnato a sentire la Regione, non sono giunte sinora risposte positive in merito».
Quanto all’aumento delle tariffe delle mense, il sindaco Franco Capponi precisa: «Avviene oggi, per la prima volta dopo circa 10 anni in cui il Comune ha sempre corrisposto gli aumenti Istat senza gravare sulle famiglie ed è conseguenza della nuova gara di affidamento del servizio fatta a fine anno. Il modesto ritocco delle tariffe dei pasti delle scuole, si parla di 0,35 centesimi a pasto per la scuola d’infanzia; di 0,30 centesimi a pasto per la scuola primaria e secondaria di primo grado, rappresenta solo una minima parte degli aumenti in quanto il rincaro medio di 0,80 centesimi è sostenuto per gran parte dal bilancio del Comune e, quindi, non è stato tutto scaricato sulle famiglie. Altro merito – conclude Capponi – dell’aumento riguarda anche la qualità del servizio che, in accordo con le Istituzioni scolastiche, punta sempre più in alto in termini di qualità con l’aumento delle percentuali di prodotti a km zero e biologici, in alcuni casi anche al 100% certificati. Questa scelta comporta un impegno per le famiglie, ma anche per il bilancio del comune di Treia che deve sempre più fare i conti con la riduzione dei trasferimenti. Essere riusciti a mantenere la qualità del servizio per noi era l’obiettivo primario».