TREIA – Dieci persone contagiate dal Coronavirus nella Residenza Sanitaria Assistenziale di Treia mentre nessun positivo nella casa di riposo; nel reparto di Lungodegenza treiese sono risultati positivi al tampone cinque ospiti e cinque operatori sanitari.
Il vice sindaco di Treia David Buschittari ha fatto sapere che il Comune «sta seguendo con attenzione e preoccupazione la situazione. Dopo i primi due casi di positività, il Coordinamento sanitario della Rsa ha richiesto l’immediata esecuzione dei tamponi a tutti gli ospiti che è stata effettuato il primo aprile». Buona notizia invece per la casa di riposo dove gli esiti dei tamponi sono risultati tutti negativi.
La Lega però, per voce del responsabile provinciale Simone Merlini e del consigliere di minoranza treiese Vittorio Sampaolo, ha dato voce alla preoccupazione di alcuni cittadini. «Perché tutto tace da Asur, INRCA e Amministrazione Comunale che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini che a centinaia frequentano gli ambulatori?».
«Abbiamo già avuto troppe vittime e troppe vuote rassicurazioni sulla situazione delle strutture sanitarie treiesi che rischiano invece di essere un nuovo focolaio di Covid-19 – continuano gli esponenti del Carroccio -. Chiediamo ai responsabili della Rsa e dell’INRCA quali misure hanno adottato per fermare il contagio. Perché l’Amministrazione comunale, che ha l’obbligo di tutelare la salute dei cittadini, ha colpevolmente ammesso sui social di sapere (il sindaco, quando ha confermato l’ufficialità della notizia sui social, ha scritto “circolavano voci da qualche giorno, ma come istituzione pubblica siamo tenuti a dare comunicazioni solo se accertate e provenienti da fonti ufficiali”, ndr.), senza specificare cosa abbia fatto per tutelare i tanti cittadini che frequentano ogni giorno gli ambulatori, in gran parte anziani con patologie? Perché chi li ha frequentati fino a ieri riferisce che nulla è cambiato da quando la Rsa è stata chiusa alle visite per i contagi».
«Siamo in presenza di un microcosmo potenzialmente esplosivo perché punto di riferimento per centinaia di prestazioni giornaliere, soprattutto ad anziani in trattamento per patologie croniche, terreno ideale per il proliferare del virus – aggiungono i leghisti treiesi -. Con la RSA chiusa al pubblico da oltre 15 giorni, è più che possibile che ci siano contagiati anche tra il personale, il che rende ancora più urgente fare chiarezza. Tutto fa pensare a una cattiva gestione dei percorsi sanitari che potrebbe mettere ulteriormente a rischio una cittadina di meno di diecimila abitanti che ha già pagato al Covid un tributo di quattro morti, vari ricoverati di cui alcuni da giorni in gravi condizioni, decine di cittadini in quarantena di cui 20 positivi?».