Macerata

Mancano gli spazi, Tribunale e Procura di Macerata diffidano la Provincia. «Cinque giorni per consegnare le aule»

Anche il consiglio dell'Ordine degli avvocati ha manifestato la propria adesione. I genitori degli studenti del Convitto avevano chiesto l'uso delle aule per garantire a tutti gli alunni di rientrare a scuola a settembre

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Cinque giorni per consegnare le aule del Pannaggi. È il tempo concesso da Procura e Tribunale alla Provincia di Macerata per mettere a disposizione del Palazzo di giustizia le quattro aule della scuola che si trova a pochi metri di distanza.

In realtà l’accordo era stato già preso ma lo slittamento dei tempi ha portato il procuratore Giovanni Giorgio e il presidente vicario del Tribunale, Roberto Evangelisti, a inviare all’ente provinciale una lettera di diffida. La questione è annosa.

Dal 2013, quando fu realizzato l’accorpamento dei tribunali, il problema della carenza di spazi fu subito ben evidente all’interno del Palazzo di giustizia maceratese tant’è che fu richiesta la possibilità di occupare alcune aule nella vicina scuola “Pannaggi”, un edificio che ospita scuole superiori, di proprietà del Comune ma gestito dalla Provincia. All’interno del Pannaggi in passato è stata quindi spostata la sede dell’Unep ma questa soluzione si è dimostrata non sufficiente, da sola, a risolvere le criticità legate agli spazi all’interno del Palazzo di giustizia.

Così il 27 maggio scorso, durante la conferenza permanente, la Provincia si era impegnata a consegnare al Tribunale quattro aule che si trovano al piano terra dell’edificio scolastico e successivamente sono stati compiuti i necessari passaggi burocratici e poi i lavori di piccola manutenzione. La consegna prevista dei locali era stata fissata entro il termine massimo di fine giugno, ma ad oggi nulla è cambiato.

Nel frattempo ci sono state prese di posizione da parte dei genitori di alunni della scuola Convitto che hanno richiesto alla Provincia di poter destinare quelle aule ai propri figli. Con il distanziamento necessario a causa del Coronavirus i genitori temono che le classi a disposizione non saranno sufficienti ad ospitare tutti gli studenti.

Il Tribunale però non può aspettare. A settembre devono iniziare i lavori di rimozione dell’amianto dai pavimenti del Tribunale che richiederanno il trasferimento degli uffici per tutto il periodo dei lavori. «Appare superfluo – si legge nella diffida – ribadire come la questione “amianto” sia prioritaria e vada affrontata con la massima celerità, trattandosi della sicurezza e della tutela della salute sia dei lavoratori, ma anche di chiunque accede al palazzo di giustizia, avvocati, cittadini e forze dell’ordine». Con l’atto Procura e Tribunale concedono cinque giorni per la consegna dei locali, se ciò non dovesse accadere «sarà adottata ogni possibile azione nelle sedi competenti». Il consiglio dell’Ordine degli avvocati ha manifestato la propria adesione alla diffida inviata condividendone i contenuti.