Macerata

Truffa a Cingoli per un mini escavatore pagato con assegni rubati, 54enne osimano condannato

Assolto il coimputato. I fatti erano avvenuti a settembre del 2016. Un anno e cinque mesi di reclusione la pena inflitta dal giudice monocratico del Tribunale di Macerata

Il tribunale di Macerata

CINGOLI – Aveva venduto un mini escavatore al prezzo di 24.000 euro ricevendo in cambio due assegni successivamente risultati rubati, osimano condannato a un anno e cinque mesi di reclusione per truffa a un imprenditore cingolano e ricettazione, assolto il coimputato. I fatti contestati a entrambi, un 54enne di Osimo e un 46enne di Treia, risalgono al 27 e 28 settembre 2016.

Secondo la ricostruzione accusatoria (il fascicolo è del pubblico ministero Stefania Ciccioli) il 27 settembre del 2016 i due avrebbero acquistato da un imprenditore di Cingoli (parte civile nel processo con l’avvocato Emanuela Branchesi) un escavatore idraulico Caterpillar da 24.000 euro pagando con due assegni risultati rubati per poi rivendere lo stesso mezzo, il giorno dopo, a un treiese al prezzo di 11.450 euro. Per questi fatti i due imputati, l’osimano difeso dall’avvocato Luca Sartini e il treiese difeso dall’avvocato Vanni Vecchioli, erano stati accusati in concorso di due episodi di truffa e ricettazione.

Per quanto riguarda la truffa ai danni del treiese, acquirente finale del mini escavatore, i due imputati sono stati prosciolti dall’accusa, a seguito della remissione di querela infatti il giudice ha emesso sentenza di non doversi procedere. Per quanto riguarda invece la truffa nei confronti del proprietario dell’escavatore, il pm Sabina Antognozzi ha chiesto per l’osimano la condanna a due anni e un mese per entrambi i reati, per il treiese la condanna a sei mesi per il solo reato di truffa e l’assoluzione per la ricettazione ritenendo che in dibattimento non fossero emersi elementi di prova sufficienti.

Il giudice Barbara Angelini, all’esito della camera di consiglio, ha condannato l’osimano a un anno e cinque mesi di reclusione e 500 euro di multa, mentre ha assolto da entrambe le accuse il treiese.