Macerata

Turista sequestrato a Monte San Giusto, il quinto indagato rigetta le accuse: «Solo una telefonata»

Si è svolto l'interrogatorio di garanzia per Shuayb Athimni davanti al gip di Firenze Antonella Zatini. Il 24enne ha rigettato gli addebiti. Richiesta una misura meno afflittiva, il giudice si è riservato

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Il carcere di Montacuto ad Ancona

MONTE SAN GIUSTO – Si è svolto ieri l’interrogatorio di garanzia per Shuayb Athimni, il 24enne di Montegranaro arrestato lunedì scorso dai carabinieri del Ros di Ancona, con il supporto dei Comandi provinciali di Macerata e Fermo, per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina. Il giovane, che lavora a Civitanova come aiuto cuoco in un ristorante e che è domiciliato nella città costiera, è accusato di aver partecipato al rapimento di Sam Kourosh Patrick Demilecamps, il turista inglese 25enne che aveva scelto l’Italia per una lunga vacanza la scorsa estate e che la sera del 6 ottobre scorso era stato picchiato a Firenze e condotto in un appartamento a Monte San Giusto.

Finito in carcere a Montacuto su disposizione del gip di Firenze Antonella Zatini (su richiesta del pubblico ministero Antonino Nastasi) il 24enne, difeso dall’avvocato Elisa Bindi, ha risposto alle domande del giudice. Ha riferito di conoscere Demilecamps e ha ammesso di aver telefonato al turista londinese ma nulla più, ha negato gli addebiti e poi, tramite l’avvocato, ha chiesto una misura meno afflittiva. Su questo il gip si è riservato di decidere.

Ad Athimni i carabinieri del Ros di Ancona guidati dal maggiore Francesco D’Ecclesiis sono arrivati all’esito di una serie di approfondimenti investigativi. Dopo aver liberato il turista, rinchiuso in un appartamento al civico 38 di via Carducci, e arrestato i quattro giovani trovati nell’abitazione e ritenuti dagli inquirenti essere i sequestratori del 25enne (era il 13 ottobre scorso), i militari avevano raccolto le informazioni rese da alcuni testimoni, esaminato i filmati delle telecamere di videosorveglianza e analizzato i tabulati di traffico telefonico, individuando il quinto giovane coinvolto. Di lui all’inizio sapevano solo il soprannome con cui la vittima lo aveva conosciuto, ovvero “Shuby”.
Quando Demilecamps il 14 giugno scorso raggiunse Civitanova, tramite Shuby, avrebbe conosciuto RajRaji e Gnaga (arrestati il 13 ottobre scorso insieme a Conte e Carpani, ndr). Il 5 ottobre Athimni avrebbe contattato il londinese proponendogli di incontrarsi a Firenze affermando di avere una cospicua disponibilità di denaro. L’incontro avvenne il giorno successivo, Demilcamps si recò a Firenze insieme ad un amico tedesco, dopo cena i due raggiunsero il luogo dell’appuntamento ma, secondo gli inquirenti, al loro arrivo il 25enne sarebbe stato aggredito da Gnaga, Rajraji e Conte con calci e pugni e stordito con una scarica di taser prima di essere caricato in auto e portato a Monte San Giusto. Per gli investigatori Athimni avrebbe assistito all’aggressione ma senza colpire il londinese poi si sarebbe recato all’ostello dove Demilecamps alloggiava e avrebbe costretto (di qui la contestazione di rapina) l’amico tedesco a consegnargli il bagaglio del londinese e i monili in oro del 25enne: una collana e un bracciale in oro e due orecchini di diamante.