Macerata

Macerata, tutela delle donne sui luoghi di lavoro: firmato l’accordo tra la consigliera di parità e l’Ordine degli avvocati

Il protocollo servirà per stilare una lista di professionisti che possano aiutare le donne vittime di discriminazione professionale. «Vogliamo lavorare sulla prevenzione»

Da sinistra, Laura Bozzi, Maria Cristina Ottavianoni, Deborah Pantana

MACERATA – Tutelare le donne vittime di discriminazione sui luoghi di lavoro grazie a un pool di avvocati che si sono messi a disposizione dell’ufficio della consigliera provinciale di parità. Questo l’obiettivo del protocollo che è stato sottoscritto questa mattina (10 marzo) in Provincia di Macerata dalla consigliera di parità Deborah Pantana, dalla presidente dell’Ordine degli avvocati di Maria Cristina Ottavianoni e da Laura Bozzi, presidente del Comitato pari opportunità dell’Odine degli avvocati. Un passo in più per la tutela delle donne, che va anche nella direzione di attuare il protocollo di intesa, già sottoscritto nel 2017, tra la Consigliera nazionale di parità e il Consiglio nazionale dell’Ordine forense.

«A questo protocollo seguirà un bando di prossima pubblicazione – ha spiegato la consigliera Pantana – a cui gli avvocati potranno partecipare per arrivare a stilare una lista di professionisti specializzati in diritto del lavoro e diritto antidiscriminatorio a disposizione del mio ufficio qualora si abbia bisogno di affidare incarichi professionali per la difesa delle donne. Già in questi primi mesi dalla mia nomina, infatti, mi sono resa conto come sono in crescita i fenomeni di discriminazione sul lavoro verso le donne che si concretizzano in demansionamenti, mobbing orizzontale e verticale, fino a vere violenze». L’idea è quella di procedere per step, prima sarà pubblicato il bando, poi la commissione giudicatrice selezionerà le candidature arrivate e successivamente verrà anche predisposto un corso di formazione in materia di antidiscriminazione, chiedendo il sostegno specialistico delle Università. «L’obiettivo è quello di far crescere la rete di supporto alle donne che già esiste sul territorio e che funziona – ha aggiunto la consigliera Pantana – l’ho sperimentato personalmente aiutando una ragazza che si era rivolta a me per chiedere aiuto dopo diversi episodi di stalking. E, nel giro di 48 ore, grazie al supporto della Questura e delle forze dell’ordine l’abbiamo aiutata».

«La rete è uno strumento fondamentale e, come Consiglio dell’ordine, da sempre collaboriamo con le istituzioni perché speriamo che le questioni che arrivino sui tavoli giudiziaria siano sempre meno – ha aggiunto la presidente Ottavianoni -. Il nostro compito, infatti, è preventivo, per intervenire prima che alcune situazioni degenerino e arrivino in tribunale. Gli strumenti giuridici e legislativi ci sono tutti, non ne servono di nuovi, ma vanno applicati». Prevenzione e supporto, quindi, sono le parole d’ordine di questo protocollo che, come ha ricordato l’avvocato Laura Bozzi va a «esplicitare anche sul nostro territorio quanto era già previsto del protocollo nazionale, firmato nel 2017, dalla Consigliera nazionale di parità e il Consiglio nazionale forense».