Macerata

UniCam, il professor Guido Favia direttore dell’Italian Malaria Network

Il Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria è il nuovo Direttore del Centro Interuniversitario di Ricerche sulla Malaria, finalizzato al potenziamento e coordinamento degli studi sulla malattia

Il professor Guido Favia

CAMERINO – Dallo scorso 1 ottobre il prof. Guido Favia, Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, è il nuovo Direttore del CIRM-IMN, il Centro Interuniversitario di Ricerche sulla Malaria-Italian Malaria Network, centro di ricerca finalizzato al potenziamento e al coordinamento degli studi che riguardano i principali aspetti della malattia, che vede la collaborazione tra ricercatori di diversi Atenei italiani e dell’Istituto Superiore di Sanità. L’Italian Malaria Network rappresenta in Italia il punto di riferimento per la ricerca sulla malaria.

Il prof. Favia, che è stato vice direttore del Centro nel triennio 2018-2021, è un parassitologo e da molti anni è impegnato in attività di ricerca scientifica relative al controllo delle più pericolose malattie infettive che affliggono in particolare i paesi del terzo mondo, tra cui la malaria, zika e dengue.

«Sono estremamente orgoglioso – ha dichiarato il prof. Favia – per questa nomina, che rappresenta non soltanto una gratificazione personale, ma anche un importante riconoscimento della qualità e dell’eccellenza della ricerca e dei ricercatori di Unicam, in particolare nel settore della malaria che vede attivi in Ateneo ben due gruppi di ricerca, quello che coordino con la prof.ssa Irene Ricci e quello coordinato dalla prof.ssa Annette Habluetzel. Ringrazio l’Ateneo ancora una volta per le opportunità che offre ai propri ricercatori».

«Sono anche un po’ intimorito dall’incarico – prosegue il prof. Favia – ripensando ai miei predecessori, illustri scienziati del calibro del prof. Arese, del prof. Crisanti e della prof.ssa Taramelli, che ringrazio per quanto hanno fatto e l’esempio dei quali cercherò di seguire per questo incarico. Ci aspetta comunque un lavoro impegnativo, ma che sono sicuro sarà foriero di importanti risultati. Abbiamo già alcune idee per poter ampliare il centro e per avviare collaborazioni internazionali. L’impegno maggiore sarà senz’altro rivolto alle giovani ricercatrici ed ai giovani ricercatori, proseguendo il lavoro avviato dai miei predecessori mirato alla possibile attivazione di assegni di ricerca o di borse di dottorato che consentiranno la formazione e la crescita professionale e scientifica dei giovani. Continueremo a far progredire la tradizione della ricerca italiana sulla malaria, una delle più importanti in Europa, facendo sinergia tra i vari gruppi di ricerca per riuscire ad ottenere maggiori finanziamenti».