MACERATA – Riparte, a grande richiesta di alunni e famiglie di origine straniera, il progetto di inclusione linguistica nato dalla collaborazione tra l’Università e il Comune di Macerata, avviato nel 2022. Anche quest’anno l’Ateneo ha messo a disposizione il proprio capitale di conoscenze e competenze, consolidato grazie all’esperienza pluriennale del master in “Didattica dell’italiano L2/LS in prospettiva interculturale” (Master Italint), per offrire, in sinergia con il Comune di Macerata, un servizio di facilitazione linguistica rivolto ad alunni e alunne di origine straniera delle scuole primarie e secondarie di primo grado della città. Svariate sono le provenienze dei partecipanti: Albania, Pakistan, Siria, area africana, orientale e slava. Oggi il via ufficiale con la prima giornata del laboratorio “Italiano in biblioteca”.
«Il Dipartimento di Studi Umanistici sostiene con convinzione questo progetto per il suo grande valore educativo, sociale e politico. L’apprendimento dell’italiano è, infatti, un percorso fondamentale non solo per l’inclusione, ma per costruire nuove condizioni di cittadinanza e per la reciprocità tra persone di diverse provenienze. Occorre infatti promuovere sia la cittadinanza interculturale oltre ogni chiusura identitaria, sia quella reciprocità per cui ogni persona o gruppo etnico possa contribuire a una convivenza civile e sociale più accogliente per tutti», sottolinea il direttore Roberto Mancini.
«Il Master Italint – spiega la direttrice Edith Cognigni, responsabile scientifica per UniMc – da anni vuole dare una risposta di qualità alle esigenze di inclusione nei contesti educativi locali e nazionali, offrendo una formazione specifica sulla didattica dell’italiano come lingua seconda e sulla facilitazione linguistica delle discipline scolastiche, che sia di supporto alle famiglie di origine straniera e agli insegnanti nella gestione di classi sempre più plurilingue e multiculturali. Quest’anno vogliamo consolidare la rete tra scuole, Comune e Ateneo per rispondere in modo sempre più efficace alle sfide dell’inclusione».
Le tirocinanti – Benedetta Di Nunzio e Tania Stroppa – seguiranno i giovanissimi studenti per due pomeriggi a settimana nel laboratorio “Italiano in biblioteca”, nei locali della Biblioteca Mozzi-Borgetti, con la supervisione di Cristina Paoluzzi e Alice Magi, insegnanti esperte nella didattica dell’italiano come seconda lingua e nella facilitazione linguistica in contesto multiculturale. Parallelamente, le tirocinanti seguiranno alcuni dei partecipanti al Laboratorio nelle rispettive scuole, affiancando i docenti nella didattica d’aula e supportando gli alunni in modo individualizzato o per piccoli gruppi.
«Data l’esperienza positiva maturata lo scorso anno, frutto del lavoro sinergico tra il Comune e l’Università, potevamo solo impegnarci per proseguire nel percorso intrapreso – interviene Katiuscia Cassetta assessore all’Istruzione e alla Cultura e responsabile scientifica per il Comune -. La proposta avanzata, infatti, ci ha spinto a strutturare sempre più l’idea iniziale, che ha trovato consenso e utilità tra le scuole e soprattutto che è stata ben accolta dalle famiglie e dai bambini che hanno partecipato».
Il Comune, oltre a fornire i locali e le attrezzature didattiche, ha coordinato i contatti con le scuole per selezionare gli alunni con maggiore necessità di supporto linguistico.
Giunto alla sua tredicesima edizione, il Master Italint propone un percorso formativo flessibile e contenuti didattici aggiornati sulla didattica dell’italiano come lingua seconda o straniera, ed è riconosciuto come titolo di specializzazione per l’insegnamento dell’italiano L2 nella scuola secondaria italiana. Per informazioni: https://masteritalint.unimc.it/