MACERATA – Valorizzazione del territorio a livello internazionale attraverso uno dei suoi artisti più prestigiosi: questa la tre giorni di studi, che si è conclusa la settimana scorsa, organizzata dall’Università di Macerata per approfondire la figura del grande pittore veneziano Carlo Crivelli, protagonista della mostra allestita a Palazzo Buonaccorsi fino a domenica 12 febbraio. La città è stata animata dalla presenza di circa 30 studiosi provenienti da università e musei di tutta Europa, oltre all’Italia, Croazia, Olanda, Gran Bretagna, Germania, Turchia, Città del Vaticano, che hanno presentato interventi scientificamente impeccabili, ricchi di novità sulle tecniche, le forme, i contesti, i significati dell’opera di Crivelli. Folta la partecipazione di addetti ai lavori, studenti e cittadini, che, anche grazie al ricco corredo di immagini delle presentazioni, hanno potuto arricchire le proprie conoscenze, in un fecondo scambio educativo che concretizza lo sforzo perseguito dall’Ateneo di diffondere conoscenze, perfino le più specialistiche, a un largo pubblico, ampliando così l’accesso della cittadinanza alla cultura.
«Questa iniziativa – sottolinea il rettore John McCourt -, che ci ha permesso di approfondire la figura di un’artista locale e globale insieme, è stato il frutto di un lavoro collettivo tra tante istituzioni: Regione Marche, Comune di Macerata e Amici di Palazzo Buonaccorsi. Alla base del convegno e della mostra, che tanti visitatori ha portato in città, c’è il lavoro di un gruppo coeso di nostri studiosi: un ottimo esempio di come la ricerca possa tradursi in valorizzazione del patrimonio culturale, impatto sul territorio e attività di divulgazione anche al di fuori delle aule».
Grazie alla diretta streaming sulla pagina Facebook della Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici, il convegno è stato fruibile a distanza, con punte di 750 utenti collegati.
Nelle due giornate conclusive i curatori hanno accompagnato alcuni dei relatori, fra cui David Ekserdjian e Victor M. Schmidt, nella visita di musei e siti del territorio, come il Museo Marec e la Pinacoteca civica di San Severino Marche, la chiesa di Santa Maria in Telusiano, con la Crocifissione di Lorenzo Lotto, Palazzo Bonafede e il museo civico di Monte San Giusto, le Pinacoteche civiche di Recanati e Ancona.
«Il convegno era previsto fin dal primo progetto della mostra su Crivelli – dice Francesca Coltrinari, curatrice della mostra di Macerata e del convegno insieme ai colleghi Giuseppe Capriotti, Patrizia Dragoni e Caterina Paparello – nella convinzione che la mostra dovesse attivare un circolo virtuoso in grado di portare Crivelli al grande pubblico, ma anche agli studiosi, stimolati a studiare e approfondire una figura così complessa e geniale fornendo nuovi argomenti per future azioni di valorizzazione. Abbiamo fortemente voluto un convegno totalmente in presenza a Macerata anche per dare un segnale della vitalità della comunità scientifica maceratese e per far conoscere la città, la sua biblioteca, il suo museo, i suoi monumenti a tanti studiosi esteri. Il successo del convegno ci conforta che questa è una strada da percorrere ancora». E’ possibile rivedere un estratto dei lavori sulla pagina Facebook della Scuola di specializzazione in beni storici artistici di Unimc https://fb.watch/ixl2GWCmJS/.