CAMERINO – «Non ci possono essere crescita e futuro senza Università. Le Università sono la chiave di volta delle comunità». Le parole dell’onorevole Roberto Fico, presidente della Camera dei Deputati, hanno chiuso la cerimonia di inaugurazione del 685esimo anno accademico dell’Università di Camerino. Ma il forte legame tra ateneo e territorio è stato sottolineato un po’ in tutti gli interventi e questo vale ancora di più per Camerino dove, già quattro anni fa, l’Università è stata il motore della resilienza seguita al terremoto. Una inaugurazione diversa dal solito, con il solo corpo accademico in presenza e tutti gli altri, l’onorevole Roberto Fico, il ministro dell’Istruzione Gaetano Manfredi, il presidente della Regione Francesco Acquaroli e il sindaco Sandro Sborgia, collegati via streaming.
«L’Università ha raccolto e superato le sfide del tempo e oggi rimane il faro di questo entroterra tanto martoriato – ha detto il sindaco Sborgia -, il baluardo di una collettività determinata a non arrendersi». Ha voluto, invece, ricordare come Unicam sia «un orgoglio non solo per la città, ma per tutta la regione», il governatore Acquaroli, mentre il direttore generale Vincenzo Tedesco e il rettore Claudio Pettinari hanno tracciato la strada dei prossimi mesi.
«Il 2020 ha cambiato il nostro modo di vedere le cose, ma noi non abbiamo interrotto nessuna attività – ha spiegato il rettore -, facendo 8.200 esami e laureando 336 studenti. Anche da casa abbiamo continuato a progettare e, non appena è stato possibile, la ricerca è tornata nella sua casa: nei laboratori. Le immatricolazioni continuano a crescere di oltre il 33% rispetto allo scorso anno. Unicam ha reagito con l’unica arma per fronteggiare lo sconforto: esserci sempre». E rivolgendosi direttamente agli studenti ha invitato a non perdere la speranza: «Mettetevi sempre in gioco, mettetevi in discussione – ha concluso il rettore -. Catturate ciò che la vita vi mette davanti e non abbiate paura».
Ha confermato l’impegno accanto ai territori, non solo alle Università, il presidente Fico parlando della ricostruzione post-sisma. «Dopo quattro anni ci sono ancora tanti centri storici da recuperare, ma voglio ribadire l’impegno del Parlamento per proseguire con speditezza lo sforzo finora posto per rendere effettivo il recupero, il ripopolamento dei centri storici e il rilancio produttivo delle aree colpite – ha spiegato l’onorevole Fico -. In questo voglio ricordare anche il contributo simbolico che la Camera ha voluto dare destinando i suoi risparmi alla ricostruzione del Centro Italia».
Il ministro Manfredi, invece, ha ribadito come nonostante la pandemia ci sia «un motivo per festeggiare perché il sistema universitario ha avuto una straordinaria reazione e, nel 2020, abbiamo avuto un numero di laureati ed esami in linea con quelli svolti nel 2019. Ora mi auguro che, a febbraio, si possa ritornare in presenza, rispettando le condizioni di sicurezza». Non è mancato un passaggio sull’importanza delle Università per lo sviluppo delle aree interne. «Gli atenei nelle aree interne rappresentano un grandissimo patrimonio del Paese – ha concluso il ministro -, una flotta indispensabile per garantire la coesione territoriale per fronteggiare le desertificazioni delle aree interne e, su questo, c’è grande attenzione da parte del governo. Stiamo facendo un piano specifico sulle aree interne che ne garantisca una vita serena e uno sviluppo compatibile. Contrastare il divario deve essere una delle missioni principali delle nostre Università».