MACERATA – L’Ateneo di Macerata inaugura il 733esimo anno accademico e lo fa come sempre in grande stile, celebrando gli 80 anni dello scenografo premio oscar Dante Ferretti. Al genio di “The Aviator” e “Hugo Cabret” è stato conferito il più alto titolo accademico. Alla presenza delle massime Autorità civili, militari e religiose della Regione, allo scenografo maceratese Dante Ferretti è stato conferito il dottorato honoris causa in Umanesimo e tecnologie. Ospite d’onore di questa importante cerimonia – accolta nella splendida cornice della Collegiata di San Giovanni, divenuta Cattedrale, riaperta al pubblico pochi mesi fa – è stato il Ministro all’Università e alla ricerca Anna Maria Bernini che non ha potuto all’ultimo momento, partecipare e ha portato il suo saluto in collegamento da remoto.
«Meritatissimo il premio a Dante Ferretti portatore di talento, esperienza e conoscenza – ha detto il ministro in collegamento web – il maestro Ferretti merita l’Oscar dell’appartenenza al territorio».
La solenne cerimonia è stata aperta da un lunghissimo corteo degli accademici, che ha mosso da piazza della Libertà attraverso il corso fino a piazza Vittorio Veneto. Accanto all’inaugurazione del nuovo anno accademico, lo sguardo verso il futuro di una università-comunità, accogliente e aperta, polo di studi ma anche luogo dove i giovani possano costruire il proprio futuro a partire dalla propria identità e personalità, nelle parole del Magnifico rettore John Mc Court. «L’Università del futuro deve essere sempre più collegata alle città, dobbiamo sempre più insistere sul valore di studiare in presenza in una bella città come Macerata dove esci e fai sport e hai una vita sociale. Un’università aperta 24 ore dove gli studenti non abbiano voglia di andare a casa», ha spiegato il Rettore evidenziando tuttavia un calo degli iscritti e dei laureati su cui tutto l’Ateneo è chiamato a lavorare.
Poi sull’emergenza sociale dei suicidi tra gli studenti universitari, vittime delle aspettative sociali di una carriera scolastica rapida e brillante, fenomeno che si sta ripetendo con drammatica periodicità: «C’è la cultura dell’eccellenza a tutti i costi che a volte può essere dannosa – ha aggiunto il Rettore Mc Court – ma sappiamo che non tutti gli studenti viaggiano alla stessa velocità e vanno comunque valorizzati. Abbiamo istituito un pro-rettorato al welfare e benessere che ha ruolo di accompagnare tutti i membri della nostra comunità che potrebbero essere in difficoltà, anche con un servizio psicologico che è molto importante. Cerchiamo di stare vicini ai nostri studenti e non metterli troppo sotto pressione».
Ricorrendo quest’anno l’ottantesimo compleanno del pluripremiato artista amato da Hollywood, l’Università ha voluto onorare Dante Ferretti con il più alto titolo accademico honoris causa, rilasciato per la prima volta dall’Ateneo, per “il profondo valore umanistico del suo lavoro e l’alta specializzazione delle sue opere, che alla maestria artigiana della terra d’origine uniscono la più sofisticata ricerca tecnologica”. Di quale dei suoi film è più innamorato? «Quello che ancora non ho fatto», ha detto il maestro svelando di avere altri progetti in cantiere. «Ne ho fatti altri tre, posso anticipare che l’ultimo l’ho finito 5 giorni fa e si chiama “Verona” ed è un film americano su Romeo e Giulietta, è un musical e il regista si chiama Tim Bogart (Timothy Scott Bogart, ndr.)».Tra scoordinati aneddoti e simpatiche battute spontanee il maestro ha ricordato momenti di vita nella sua Macerata, città Natale cui è legatissimo, gli esordi della sua brillante carriera e aspetti privati – alcuni dei quali contenuti nella sua biografia “Immaginare prima” scritta con David Miliozzi che s’è regalato per gli 80 anni – che vanno a caratterizzare questo genio indiscusso della scenografia mondiale.