MACERATA – Secondo i finanzieri della Compagnia di Macerata, guidata dal capitano Emilio Fuscellaro, 31 professori avrebbero utilizzato la “Carta del docente” per usi diversi da quelli previsti. Scattate le multe per loro e per gli esercizi commerciali presso cui sono stati effettuati gli acquisti. I militari nei mesi scorsi hanno effettuato una serie di controlli per verificare il corretto utilizzo della Carta del docente, una misura agevolativa che prevede l’attribuzione ai docenti di ogni ordine e grado, di una specifica provvidenza da utilizzare per il proprio aggiornamento professionale. L’importo previsto, pari a 500 euro, viene messo a disposizione attraverso una carta elettronica per ciascun anno scolastico, a partire dal 2015/2016.
La misura prevede che i docenti possono impiegare gli importi messi a disposizione, sostanzialmente, per l’acquisto di libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste per aggiornamento professionale nonché hardware e software ad essi riferiti; per iscrizioni a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Miur, oppure iscrizioni a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, ovvero a corsi post lauream o master universitari, inerenti al profilo professionale. La carta può essere utilizzata anche per l’acquisto di titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche o di ingresso a musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo e ancora, per iniziative coerenti con quelle attività individuate con il Piano triennale dell’Offerta Formativa delle Scuole e del Piano Nazionale di Formazione.
I controlli, che hanno preso spunto da una attenta e puntuale attività di analisi effettuata dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della guardia di finanza di Roma, hanno riguardato due esercizi commerciali della provincia di Macerata, accreditati presso il Miur, i quali nel corso dell’anno 2018, hanno venduto beni a docenti fruitori dell’agevolazione. Dalle attività ispettive è emerso che i docenti avrebbero acquistato beni diversi da quelli consentiti dalla norma. A ciascuno di essi è stata pertanto applicata una sanzione che prevede il pagamento di una somma di denaro pari al triplo del valore del buono speso irregolarmente, mentre i due commercianti si sono visti applicare la sanzione cumulativa di circa 5.600 euro l’uno e di oltre 35.000 euro l’altro. Non solo. I finanzieri hanno anche attivato il Miur affinché proceda all’azione di blocco e recupero delle fruizioni indebite acclarate nell’ambito delle attività svolte.