MACERATA – Uno dei vetri colpiti dai proiettili sparati da Luca Traini, durante il raid razzista che ha funestato la città il 3 febbraio 2018 (subito dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro), diventerà un’opera d’arte. A dare nuova vita a un simbolo che resterà per sempre in città saranno il critico d’arte David Miliozzi e l’artista Stefano Calisti.
Già da un paio d’anni Miliozzi ha iniziato la ricerca dei vetri che portavano ancora i segni di quella terribile giornata, impossibile non ricordare quello della pasticceria Monachesi in corso Cairoli, o quello del bar H7 a Casette Verdini di Pollenza ma, grazie alla collaborazione dell’ex segretario Dem Stefano Di Pietro, il critico è riuscito a entrare in possesso del vetro che, per anni, ha segnato la sede del Pd in via Spalato.
«La potenza dell’arte è proprio quella di saper trasformare qualcosa di tragico e disgraziato in un elemento di bellezza – spiega Miliozzi -. Per noi è una sorta di esperimento, la prima collaborazione tra un critico e un artista in cui l’opera viene creata insieme». Il recupero non è ancora iniziato e i dettagli non sono stati svelati, ma quello che è certo è che saranno utilizzati molti colori, nel perfetto stile di Calisti, e che il foro del proiettile sarà lasciato.
«Il foro del proiettile resterà come un simbolo forte di quel momento vissuto dalla città – conclude Miliozzi -, ma credo che sarà bello vedere come potrà essere trasformato». Una volta pronta l’opera verrà presentata ed esposta in un luogo simbolo della città.