MACERATA – Partirà dopo Pasqua la sperimentazione nelle mense di cinque plessi scolastici, a cui il condimento del primo piatto e il secondo verranno trasportati da una mensa comunale servente, mentre solo il primo piatto continuerà a essere preparato in loco. Una novità di cui a Macerata si parlava da settimane e che aveva scatenato la reazione dei Comitati mensa dei genitori, preoccupati dalla possibilità che si possa creare una disparità tra le scuole e i servizi offerti ai bambini.
Ora il progetto, deliberato dalla giunta, prenderà davvero forma anche se con alcuni cambiamenti relativamente alle scuole interessate. Rispetto a quanto era stato discusso all’inizio dell’anno, infatti, restano confermate la scuola “Mameli”, che riceverà i piatti dal plesso di via Panfilo e la scuola dell’infanzia di Sforzacosta che, invece, riceverà i piatti dalla mensa del plesso di Piediripa. Confermata anche la primaria di Sforzacosta dove, però, i pasti dalla mensa di Piediripa saranno consegnati solo il martedì. Sono state escluse dalla sperimentazione le scuole “Anna Frank” di Villa Potenza, il plesso di “Villa Serra” e la “De Amicis”, mentre sono state inserite quelle di via Pace (infanzia e primaria) ed “Ercole Rosa” (primaria) che riceveranno i pasti dalla scuola “Fratelli Cervi”.
«La preparazione del cibo da veicolare è suddivisa in più mense proprio per non creare squilibri e sovraccarichi di lavoro e consentire che la cura del pasto non venga alterata – spiega l’assessore Katuscia Cassetta -. Massima attenzione viene poi rivolta alla sicurezza; è stato predisposto un aggiornamento del manuale di autocontrollo che, tra l’altro, prevede la rilevazione puntuale delle temperature del cibo al suo arrivo nella mensa di destinazione. Il manuale di autocontrollo dà conto anche delle attrezzature di cucina utilizzate per la preparazione dei pasti. Tutto può essere migliorato ed è nostro dovere, come amministrazione, farlo. Si tratta del primo passo di una riorganizzazione lungimirante, che parte per gradi, con l’ausilio di esperti di refezione scolastica, alimentazione e nutrizione, che tutti ci auguriamo permetterà ai nostri figli di poter contare su una qualità maggiore, su una sempre più precisa e mirata attività di controllo e su una strumentazione più adeguata nella preparazione dei cibi».
La sperimentazione andrà avanti fino alla fine dell’anno scolastico e l’amministrazione, come ha già più volte ribadito, conferma che non si andrà a toccare «la qualità de cibo», «non ci sarà alcuna esternalizzazione
del servizio» e «non sarà eliminato il biologico». Il trasporto dei pasti e lo scodellamento saranno affidati, come già avviene, a «una ditta esterna in possesso dei requisiti professionali adeguati a svolgere il servizio che sarà espletato nel rispetto della normativa igienico-sanitaria e secondo le prescrizioni degli uffici comunali».