ANCONA – Dalla Vigilia di Natale, passando per il Capodanno fino alla Befana, l’Italia intera si “vestirà di rosso”, ad eccezione di quattro giornate in cui sarà in zona arancione. Il nuovo decreto varato il 18 dicembre dal Consiglio dei Ministri per regolare il periodo delle festività evitando una nuova ondata della pandemia, ha dato un giro di vite sulle restrizioni: indipendentemente dal fatto se una regione è collocata in una zona di rischio più soft (arancione o gialla) per due settimane è stretta. Ma cosa si può effettivamente fare nelle giornate segnate di rosso in base al calendario dettato dal Governo?
FESTE IN ZONA ROSSA
Innanzi tutto la zona rossa scatta il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, poi 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021. In queste date non si potrà andare nei bar e nei ristoranti , nei quali però è concesso l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio. Inoltre si potrà andare nei negozi aperti (alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccherie, negozi di elettronica e telecomunicazioni, ferramenta, negozi di libri, cartoleria, negozi che vendono articoli sportivi, giochi, cosmetici, fiori, ecc…).
Si potrà uscire di casa per fare una passeggiata, indossando la mascherina, e solo in prossimità della propria abitazione, ma anche per fare attività sportiva da soli, come bicicletta o corsa. Oltre all’attività sportiva e motoria, lo spostamento da casa è consentito solo per ragioni di salute, lavoro o necessità.
Si potrà uscire per andare a casa di parenti e amici, ma ci si può spostare solo in 2 e una sola volta al giorno (dalle 5 alle 22): se ci sono figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti queste non rientrano nel conteggio delle due persone per le quali è concesso lo spostamento. Lo spostamento è consentito solo nell’ambito della propria regione di residenza. Nelle date segnate di rosso si può uscire dal proprio comune per andare da parenti e amici, ma solo una volta al giorno solo verso una sola casa rispettando gli orari del coprifuoco. Il rientro nell’abitazione dove si ha residenza o domicilio è sempre consentito. Spostamenti consentiti ovviamente nelle date rosse anche per lavoro, salute e necessità da comprovare sull’autocertificazione. Consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore ai 5mila, ma entro un raggio di 30 chilometri il 28, 29, 30 dicembre e il 4 gennaio. Ma è vietato recarsi nel capoluogo di provincia anche se questo è entro i 30 chilometri. Il coprifuoco resta in vigore dalle 22 e alle 5 del mattino, mentre a Capodanno è prolungato dalle 22 del 31 dicembre alle 7 del mattino del 1 gennaio 2021.
A messa e nella seconda casa con l’autocertificazione
Si può andare nella seconda casa per tutto il periodo delle feste natalizie, a patto che sia nella regione di residenza, uno spostamento da giustificare sull’autocertificazione. Anche per andare alla messa della Vigilia e di Natale come alle altre funzioni religiose che si terranno nei giorni in cui l’Italia sarà in zona rossa, servirà l’autocertificazione: chi non ha una stampante può scrivere l’autocertificazione a mano, ricalcando il modello. Se non si ha il modello con se e si viene fermati dalle forze dell’ordine, l’autocertificazione sarà fornita direttamente all’atto del controllo.
I GIORNI IN ZONA ARANCIONE
Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021, tutta Italia diventerà una unica zona arancione. Con questa fascia di restrizioni è consentito andare nei negozi fino alle 21, e ci si potrà muovere liberamente all’interno del Comune tra le 5 e le 22. Lo spostamento fuori comune, ma non fuori regione (vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio) è consentito per motivi di lavoro, salute e necessità, ma anche per andare in due persone a casa di amici e familiari (in una sola casa, una sola volta al giorno). Permesso spostarsi dal proprio comune anche se la popolazione non supera i 5mila abitanti nel raggio di 30 chilometri, ma non nel capoluogo di provincia. Bar e ristoranti dovranno restare chiusi: consentito asporto fino alle 22 e consegna a domicilio. Nelle giornate arancioni l’autocertificazione è necessaria per uscire dal proprio comune, inclusi quelli con popolazione non superiore ai 5mila abitanti.