Macerata

Violenza sessuale di gruppo dopo una festa a Porto Recanati, al via il processo

Sul banco degli imputati un professore 44enne e un muratore di 52 anni. I difensori del primo oggi hanno richiesto una perizia medico-legale. La vittima, una mamma anconetana, si è costituita parte civile

Il Tribunale di Macerata
Il Tribunale di Macerata

PORTO RECANATI – Violenza sessuale di gruppo dopo una festa in casa, si è aperto questa mattina il processo a carico di un insegnante di 44 anni e un muratore di 52, entrambi portorecanatesi. Secondo la ricostruzione accusatoria – sostenuta dal pubblico ministero Rosanna Buccini – il 24 aprile del 2021 i due imputati avrebbero agito in concorso con un’altra persona rimasta al momento ancora ignota: la giovane mamma anconetana che aveva preso parte ad una festa in casa sarebbe stata gettata sul letto e mentre il 52enne e la terza persona ignota la trattenevano per le spalle, il professore avrebbe ripetutamente abusato di lei. L’accusa nei loro confronti è di violenza sessuale di gruppo aggravata dall’aver commesso i fatti con l’uso di sostanza stupefacente (cocaina).

Oggi nell’aula 1 del Tribunale di Macerata era presente solo il muratore con il suo legale Maurizio Ballarini, non c’erano né il coimputato per il quale erano presenti i legali Luca Froldi e Giuseppe Lupi, né la persona offesa che però, tramite il legale Marco Pacchiarotti del foro di Ancona, si è costituita parte civile chiedendo un risarcimento di 200.000 euro. I difensori del 44enne hanno chiesto al collegio presieduto dal giudice Andrea Belli che venisse disposta una perizia medico-legale per accertare la compatibilità tra quanto riportato nei certificati medici e quanto riferito dalla mamma anconetana in denuncia. Su questo punto i giudici si sono riservati.

Nel procedimento i legali del professore hanno nominato come consulente di parte il medico legale Roberto Scendoni, mentre la parte civile si è avvalsa della collaborazione del medico legale Mauro Pesaresi. Per quanto riguarda la posizione del muratore, in carcere a Villa Fastiggi di Pesaro dal 2 febbraio scorso, il legale Ballarini ha chiesto la modifica della misura nell’obbligo di dimora o, in subordine, nei domiciliari a casa della madre del 52enne e anche su questo punto i giudici si sono riservati di decidere (il professore invece è ai domiciliari dallo scorso 14 aprile). L’udienza è stata rinviata al prossimo 5 dicembre per sentire i primi quattro testimoni: la mamma anconetana e tre agenti della polizia giudiziaria.