Macerata

Voli cancellati causa Covid: voucher invece di rimborsi in denaro. Il punto con Adiconsum Marche

Alessandra Fioravanti, la vicepresidente dell'associaizone dei consumatori, ci spiega che cosa sta succedendo e com’è la situazione nella nostra regione

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Aereo che decolla (Foto di Martin Winkler da Pixabay)

MACERATA – Caos rimborsi aerei per i voli cancellati durante la pandemia. I passeggeri, anziché avere indietro il corrispettivo del biglietto in denaro, hanno ricevuto dalle compagnie dei voucher utilizzabili nei 12 mesi successivi all’emissione. La normativa europea prevede in caso di cancellazione del volo il rimborso monetario ma, la legge di conversione del Decreto Cura Italia entrato in vigore il 30 aprile, ha consentito ai vettori, sia compagnie di bandiera che low cost, di risarcire i passeggeri attraverso l’emissione di un voucher.

Alessandra Fioravanti

Alessandra Fioravanti, vicepresidente Adiconsum Marche, ci aiuta a capire che costa sta succedendo e com’è la situazione nelle Marche.

«Molti consumatori hanno esigenze diverse rispetto al voucher e necessitano di un rimborso in denaro – afferma -. Abbiamo avuto molte segnalazioni riguardo questa problematica. A livello regionale, considerando viaggi di intere famiglie e classi scolastiche, ne sono arrivate un centinaio».

Come ha reagito l’Europa alla scelta dell’Italia di rimborsare i viaggi aerei con i voucher? Che cosa sta succedendo?
«La Commissione europea è intervenuta invitando il nostro Paese a uniformarsi alla normativa europea che tutela i passeggeri. Questo doveva accadere entro il 28 maggio ma non è avvenuto. È intervenuto anche l’Antitrust che ha aperto un’istruttoria in quanto c’è un conflitto tra quelle che sono le disposizioni italiane e la disciplina europea. Il 3 giugno sono stati riaperti i collegamenti aerei nell’area Schengen ma, nonostante il venire meno delle restrizioni, molti vettori hanno continuato ad imputare la cancellazione dei voli alla pandemia. È quindi intervenuto l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) ribadendo che, per le cancellazioni dei voli effettuate dopo il 3 giugno, le compagnie sono obbligate a rimborsare i passeggeri in denaro. Dunque deve essere applicata la normativa europea e non il Decreto Cura Italia. Per quello che invece è accaduto prima del 3 giugno bisogna attendere il concludersi della procedura di infrazione aperta il 2 luglio dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia. Il nostro Paese dovrà rispondere entro 60 giorni con delle argomentazioni, se non lo farà la Commissione potrà intervenire con un parere motivato».

Perché rimborso in denaro sì e voucher no?
«Questi voucher sono limitati per i passeggeri in quanto non sono flessibili. Moltissimi consumatori ci hanno segnalato indicazioni piuttosto rigide da parte delle compagnie. Se al termine della procedura d’infrazione venissero confermati i buoni, devono essere previste modalità di utilizzato diverse. Ovviamente auspichiamo che i passeggeri possano scegliere il rimborso. La situazione non è ancora definita ma non può ricadere nelle tasche dei consumatori. Vedremo come risponderà l’Italia. Certo è che dal 3 giugno, se i voli sono stati cancellati dalla compagnia, devono rispettare il regolamento europeo e quindi rimborsare i biglietti in denaro».

Che cosa consigliate di fare a chi si rivolge a voi dopo aver avuto questo problema?
«Suggeriamo, come previsto dal decreto, di inviare un reclamo scritto al vettore o al tour operator con la richiesta di rimborso della quota sostenuta per il biglietto. Poi, non appena ci saranno novità, ci riaggiorneremo per capire quale strada percorrere».